Nel pomeriggio, la visita di Benedetto XVI al Seminario Romano Maggiore. Intervista
con il rettore, mons. Giovanni Tani
Il Papa, questo pomeriggio alle 18, visita il Seminario Romano Maggiore. Come accade
tradizionalmente ogni anno, in occasione della Festa della Patrona dell’istituto -
la Madonna della Fiducia, che viene celebrata domani - il Pontefice incontra i seminaristi
e si intrattiene con loro a cena. Quest’anno, ad incontrare Benedetto XVI ci saranno
anche gli studenti degli altri seminari della capitale. Ma qual è la realtà del Seminario
Romano Maggiore? Tiziana Campisi lne ha parlato col rettore, mons. Giovanni
Tani:
R. – La realtà
del Seminario Romano Maggiore è quella di un seminario diocesano con la caratteristica
particolare di accogliere anche alunni da altre diocesi, che torneranno poi nelle
loro diocesi per svolgere il servizio sacerdotale. In questo momento, accoglie 85
studenti, di questi 28 sono della diocesi di Roma. Le altre diocesi che sono accolte,
sono 21. Ci sono poi le diocesi straniere che comprendono 14 alunni. Quest’anno, per
la prima volta, in occasione della festa della Madonna della Fiducia, che è la festa
patronale del Seminario Romano Maggiore, si raccoglieranno al Seminario Romano per
incontrare il Papa tutti i seminaristi della diocesi di Roma e quindi quelli del Redemptoris
Mater, dell’Almo Collegio Capranica, del Seminario della Madonna del Divino Amore
ed anche del Seminario Romano Minore.
D. – Nel percorso
di formazione, quali aspetti è necessario approfondire e quali ancora devono essere
migliorati?
R. – L’attenzione principale è quella
alla persona affinché riesca a comprendersi, a conoscersi e a capire veramente che
la chiamata viene da Dio, che non è un’autochiamata, che non è un autopromuoversi
al sacerdozio, ma è veramente un rispondere alla volontà di Dio, alla sua richiesta,
al suo invito a dedicare la vita per l’annuncio della salvezza che troviamo soltanto
nel Signore Gesù. Ci vuole una dedizione di sé alla preghiera, al dialogo col Signore,
che sia intensa e che sia profonda. Che la preghiera non sia soltanto rituale ed esterno,
ma che sia veramente un dialogo profondo dell’io con il Signore. Poi, ci vuole una
capacità di relazione con gli altri, che sia soprattutto saper mettere gli altri al
primo posto e non ricercare se stessi, ma cercare veramente il bene dell’altro.
D.
– Un anno particolare, questo, perché dedicato al sacerdozio. Ma c’è una festa per
voi che è annuale ed è quella dedicata alla vostra Patrona…
R.
– Per noi, è la festa più bella e più grande dell’anno. Siamo come una famiglia che
ha il suo momento culminante in questa festa. La festa della Madonna della Fiducia
dà richiama ai segni fondamentali della spiritualità che si forma all’interno del
Seminario Romano. Una spiritualità che viene indicata da questa immagine della Madonna
della Fiducia, che accompagna ormai da più di 200 anni la vita del Seminario Maggiore
Romano. Nel cammino degli anni di formazione, gli alunni imparano a comprendere cosa
significhi fiducia: che è sì fede, ma è una fede di abbandono, una fede di apertura,
di confidenza tramite Maria da vivere nei confronti del Signore.