2010-02-12 15:35:31

Argentina: la pastorale dell’educazione di fronte alla seria emergenza educativa


“Stiamo attraversando una profonda emergenza educativa, che, se non venisse superata con intelligenza e celerità, finirà per gravare pesantemente sulle future generazioni”. Così, mons. Héctor Aguer, arcivescovo de La Plata, responsabile episcopale della pastorale per l’educazione, nel discorso con il quale ha aperto i lavori della 47.mo Corso per rettori organizzato dal consiglio superiore per l’educazione cattolica. Il presule, parlando ad oltre 1500 responsabili dell’insegnamento cattolico argentino a tutti livelli, ha rilevato con forza la gravità del fatto che esistano più di 900mila giovani che non lavorano e non studiano. Questo, ha indicato, “ci dà una fotografia della gravità dell’emergenza educativa nel Paese e perciò”, è stata la sua esortazione, “attendiamo dalle autorità le risposte adeguate e tempestive”. A giudizio di mons. Aguer si tratta di trovare “gli accordi di base che consentano di attuare politiche di Stato per combattere la povertà e l’esclusione sociale”, ma anche riflessioni serie per affrontare i contenuti dell’educazione che consentano di formare veri cittadini. Tali progetti, ha precisato il vescovo, al contrario di quanto si legge su alcuni organi di stampa che attribuiscono alla Chiesa comportamenti ostili all’educazione sessuale, esigono la presenza di questo tipo di formazione che però deve essere seria e rispettosa della dignità umana. “Non basta e non serve trasmettere informazione parzializzata” limitandosi a credere che l’educazione sessuale si esaurisca nelle norme per fare un corretto uso del preservativo e degli anticoncezionali. Ricordando che la sessualità è una dimensione inseparabile dell’amore, e ribadendo al riguardo il magistero episcopale e dei papi, mons. Aguer ha molto insistito sul carattere etico e morale dell’educazione perché al servizio della crescita integrale della persona umana. Una corretta educazione, ha concluso, non si affida solo “alle linee politiche e strategiche”; anzi, “occorre tener conto del contributo insostituibile della famiglia, dei genitori, dei valori spirituale e della propria fede religiosa”. (L.B.)







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