Svizzera: sì, con riserva, della Commissione di bioetica alla ricerca scientifica
sugli esseri umani
È un sì che invita comunque alla vigilanza quello pronunciato dalla Commissione di
bioetica della Conferenza episcopale svizzera (Ces), a proposito dell’articolo costituzionale
concernente la ricerca scientifica sugli esseri umani. In una nota diffusa ieri, i
presuli ricordano, innanzitutto, i prinicipi-cardine di tale articolo che verrà sottoposto
a referendum il prossimo 7 marzo. Tali principi, si legge nella nota, mirano a “proteggere
la dignità e la personalità dell’essere umano nella ricerca medica, guardando alla
libertà della ricerca stessa e tenendo conto della sua importanza per la salute e
la società; mirano a promuovere la qualità e la trasparenza di tale ricerca e, infine,
hanno l’obiettivo di creare una base di partenza per regolamentare la ricerca sull’essere
umano in modo uniforme in tutta la Svizzera”. Quindi, la Commissione di bioetica della
Ces approva l’articolo costituzionale in questione, nella misura in cui “il principio
della dignità umana, in quanto diritto fondamentale, gode di una protezione assoluta
e prevale sulla libertà di ricerca, dandole il giusto orientamento”. D’altro canto,
i vescovi elvetici esprimono perplessità sull’applicazione del principio di ricerca
alle persone incapaci di intendere e di volere e chiedono che, a loro riguardo, “la
legge rispetti a perfezione” le loro esigenze. Di qui, l’appello affinché il Parlamento
adotti una legge sulla ricerca sugli esseri umani solo ed esclusivamente nel caso
in cui vengano “scrupolosamente rispettati” i principi direttivi dell’art. 118b, ovvero:
“evitando tutte le ideologie utilitaristiche che considerano solo gli interessi dei
singoli, a scapito del bene oggettivo della persona umana e della sua dignità; evitando
l’utilitarismo che guarda solo al rapporto rischi/benefici; mettendo in pratica il
principio secondo il quale la dignità impone di trattare con rispetto la vita dal
concepimento fino alla morte naturale; facendo in modo che ci sia rispetto per l’embrione
e vigilando affinché, sulle persone incapaci di intendere e di volere, sia praticabile
solo una ricerca a rischio minimo”. La nota si conclude ribadendo che “la Commissione
di bioetica della Ces si pronuncia dunque a favore dell’articolo costituzionale 118b,
che verrà sottoposto al voto popolare il 7 marzo 2010. Questo articolo rispetta il
principio della dignità umana, al quale la libertà di ricerca resta subordinata. Esso
crea una base che permetterà di regolamentare la ricerca medica in modo uniforme in
Svizzera, promuovendo, nel contempo, la qualità e la trasparenza di tale ricerca”.
(I.P.)