Colombia: i vescovi smentiscono il sostegno della Chiesa ad un candidato per le presidenziali
La Conferenza episcopale colombiana (Cec) non appoggia in alcun modo José Luján Zapata,
candidato alle elezioni presidenziali del prossimo maggio. La categorica smentita
di un presunto sostegno, da parte della Chiesa, all’ex viceprocuratore in corsa per
la poltrona di Capo dello Stato, è arrivata attraverso mons. Juan Vicente Córdoba
Villota, segretario generale della Cec: il presule ha definito “una mancanza di rispetto”
i manifesti di Zapata in cui è scritto che il candidato conta sull’appoggio di "migliaia
di colombiani appartenenti a diversi partiti o che mai hanno militato in politica,
come arcivescovi, vescovi, sacerdoti”. Nella lista degli “Amici del Candidato”, compaiono
nomi come quello di mons. Luis Augusti Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja; di mons.
Alberto Giraldo Jaramillo, arcivescovo di Medellín; di mon. Nel Beltrán Santamaría,
vescovo di Sincelejo, e di padre Darío Echeverri González, segretario della Commissione
di conciliazione nazionale. Mons. Córdoba ha quindi chiesto che questi nomi siano
cancellati dalla lista di sostenitori di Zapata, ipotizzando azioni legali contro
il candidato presidente e ricordando che, se qualche religioso fosse coinvolto in
un partito politico, andrebbe incontro a sanzioni o, in casi estremi, alla scomunica.
Sulla stessa linea padre Echeverri González, il quale ha smentito di aver firmato
una qualunque proposta politica: “Né i vescovi, né i sacerdoti danno mai appoggio
politico. Il nostro compito è solo di suggerire l’orientamento al bene comune”. Ed
ha concluso: “Chi si appropria dei nomi delle persone per trovare sostegno alle proprie
ambizioni non merita la fiducia dell’elettorato colombiano” (I.P.)