Agesci: parrocchie e movimenti hanno la comune responsabilità di educare le coscienze
La sfida educativa è e resta “un’esigenza costitutiva e permanente della Chiesa” per
la quale i giovani “rappresentano una priorità stabile”. E’ quanto ha detto l’arcivescovo
di Potenza, Muro Lucano, Marsico Nuovo, mons. Agostino Superbo, chiudendo ieri ad
Assisi il terzo Convegno nazionale degli assistenti ecclesiastici dell’Associazione
Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci). “La chiave di tutto – ha aggiunto il presule
– sta nell’educare le coscienze ad essere esigenti, perché è la coscienza del singolo
da porre al centro dell’azione educativa”. In questo percorso da compiere per affrontare
le sfide poste dall’educazione – ha detto mons. Agostino Superbo - “la Chiesa deve
mostrare le qualità che il suo Signore le ha donato”. Parrocchie, associazioni e movimenti
devono “sentire la responsabilità comune” in direzione di un impegno da cui dipende
il futuro delle nuove generazioni. In questo sforzo di collaborazione, un “compito
decisivo è quello che spetta ai sacerdoti” che per questo devono recuperare in pieno
la loro “dimensione ministeriale, di servizio, a partire dal seminario”. Si tratta
di una priorità perché “una Chiesa ministeriale – ha detto il presule - può amare
il mondo, una Chiesa non ministeriale non riesce neppure ad mare se stessa”. Ad Assisi
- riferisce Avvenire - sono arrivati per il convegno 250 assistenti ecclesiastici,
con rappresentanze anche da Belgio, Francia, Svizzera e Finlandia. Il convegno nazionale
degli assistenti ecclesiastici dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
(Agesci) è un’occasione, ogni anno, per approfondire gli aspetti teologici, fondativi
e pastorali della catechesi narrativa, con lo sguardo sempre attento al cammino della
Chiesa italiana (A.L.)