A Santo Domingo il XXII Congresso interamericano dell'Educazione cattolica
Quasi 1.000 congressisti di 23 Paesi americani si sono riuniti a Santo Domingo, capitale
della Repubblica Dominicana, per celebrare il Congresso Interamericano dell'Educazione
Cattolica, sul tema "La qualità della nostra educazione partendo dalla sua identità".
La riflessione si è concentrata su due temi fondamentali: l'identità e la qualità
della scuola cattolica. Nei loro messaggi, sia il cardinale arcivescovo di Santo Domingo
Nicolás de Jesús López Rodríguez che Melanio Paredes, Ministro dell'Istruzione, hanno
insistito sul fatto che la scuola cattolica è un modello che le altre istituzioni
possono imitare. Nei vari interventi, - riferisce l'agenzia Zenit - sono state analizzate
le sfide che affronta l'istruzione, le varie risposte che si potrebbero dare, le esigenze
poste dall'identità della scuola cattolica e la pastorale educativa missionaria che
devono assumere le scuole che vogliono educare i giovani di oggi. Le strategie per
un'istruzione di qualità, si è detto, passano sempre per la formazione e l'aggiornamento
dei docenti, che devono inoltre prepararsi ad essere agenti della pastorale educativa.
I presenti hanno anche ascoltato la testimonianza di due religiose sopravvissute al
terremoto di Haiti, che hanno fatto sentire chiaramente che il loro Paese è più vivo
che mai e che il lavoro di ricostruzione sarà ingente, ma ancor di più lo sarà l'accompagnamento
a tutte le persone che hanno sofferto, soprattutto ai bambini che hanno perso la propria
famiglia. Nella loro Dichiarazione finale, gli educatori dei Paesi del continente
americano dicono di volere e proporre "una scuola che abbia come centro e obiettivo
la persona, partecipi alla comunità ecclesiale (parrocchia), sia aperta alle istanze
sociali e impegnata con le culture emergenti, coinvolga la famiglia nei processi educativi
e sia segno profetico dei valori del Regno". Per raggiungere questo obiettivo propongono
varie misure, a partire dal "porre in modo chiaro e consistente Cristo al centro del
progetto educativo-pastorale delle istituzioni" e dal "coinvolgere la famiglia nei
processi educativo-evangelizzatori". I congressisti confessano infine di sentirsi
"molto vicini al dolore che stanno soffrendo i nostri fratelli di Haiti" e invitano
"gli educatori americani alla solidarietà effettiva con l'opera di ricostruzione futura
dell'istruzione haitiana, unendosi ai programmi delle varie organizzazioni educative
nazionali e internazionali". (R.P.)