Sempre più lontano l’obiettivo di sradicare la povertà entro il 2015
Nessun progresso sul fronte della lotta internazionale alla povertà. Complice la crisi
economica, “gli obiettivi di sradicare entro il 2015 fame e miseria rischiano di rimanere
un miraggio per la maggior parte dei Paesi nel mondo”. La denuncia arriva dall’ultimo
rapporto del Social Watch People First, diffuso ieri. Secondo Jason Nardi, portavoce
del Social Watch Italia, “studiando l’impatto sociale della crisi a livello internazionale,
emerge che a pagarne le conseguenze più dure sono i Paesi impoveriti e le persone
più vulnerabili. Fra le prime vittime del crollo dei mercati finanziari vi sono i
più poveri che, spendendo dal 50 all’80% del loro reddito in beni alimentari, risentono
maggiormente dell’aumento del costo delle derrate agricole. Ma anche le donne, spesso
impiegate in lavori precari o a cottimo, con minori salari e più bassi livelli di
tutela sociale”. Il rapporto Social Watch – ricorda il Sir - analizza lo stato di
salute e il livello dell’istruzione elementare di ciascun Paese: il 42% degli Stati
analizzati ha un basso valore dell’indice delle capacità di base (Bci). A livello
mondiale emerge che nel 18% dei Paesi è in atto una regressione, in alcuni casi accelerata.
Tra questi, il 41% fa parte dell’Africa subsahariana. L’Asia meridionale sta invece
progredendo rapidamente, mentre in America Latina e nei Caraibi non si registrano
miglioramenti. Al ritmo di sviluppo attuale, solo Europa e Nord America potrebbero
raggiungere entro il 2015 valori accettabili dell’indice. In mancanza di cambiamenti
sostanziali, per tale data gli Obiettivi di sviluppo del Millennio concordati a livello
internazionale non verranno raggiunti. Il rapporto evidenzia anche la disparità tra
i sessi nell’istruzione, nella vita economica e nella gestione del potere. Rispetto
all’edizione precedente le differenze tra uomo e donna non diminuiscono, anzi si polarizza
il divario. Il Social Watch è la rete internazionale della società civile impegnata
dal 1995 nello sradicamento della povertà e delle sue cause. La coalizione italiana
è composta da Acli, Arci, Campagna per la riforma della Banca mondiale, Fondazione
cultura responsabilità etica, Lunaria, Mani Tese, Ucodep e Wwf. (A.L.)