La comunicazione nella cultura della solidarietà al centro della “Carta di Porto Alegre”
“I processi di comunicazione, la cultura della solidarietà”. Riflettendo su questo
tema, operatori della comunicazione, giornalisti, ricercatori e insegnanti hanno redatto
la “Carta di Porto Alegre”. Il documento è stato presentato al termine dell’incontro
di comunicatori cattolici tenutosi a Porto Alegre, in Brasile, e denominato “Mutirão
de Comunicação América Latina e Caribe”. “Siamo comunicatori di solidarietà” e condividiamo
“il dolore, le crisi, le gioie e le speranze dei nostri fratelli e sorelle”. “Per
questo motivo e anche nell’attuale crisi di civiltà - si legge nel documento ripreso
dall’Osservatore Romano – abbiamo il coraggio di pensare e sognare, alimentando l’utopia
e la speranza”. Nelle sue linee portanti la Carta di Porto Alegre richiama ad uno
sforzo comune per una comunicazione orientata al rispetto dell’inviolabile dignità
della persona umana, alla solidarietà e alla costruzione della pace. I firmatari del
documento si dicono “uniti nell’impegno della condivisione della responsabilità con
i cittadini che si battono per la dignità, la giustizia e la difesa di una democrazia
in grado di garantire libertà, giustizia e attenzione alle fasce più deboli della
società”. Si tratta di un impegno sociale e politico per realizzare un sogno fondato
sul ricco bagaglio culturale e religioso accumulato nel corso degli anni. “Un patrimonio
– si legge nel documento – incarnato dai nostri popoli, soprattutto gli indigeni,
i neri e gli immigrati che costituiscono una fascia di persone troppo spesso trascurata”.
Questo ricco patrimonio, insieme con la vitalità dei movimenti ecclesiali e sociali,
“è garanzia di un nuovo futuro e di speranza”. Alla luce del Vangelo e del magistero
della Chiesa e in base alle personali conoscenze e sensibilità, i firmatari della
Carta di Porto Alegre auspicano “una comunicazione liberata da ogni tipo di oppressione
e discriminazione”. La Carta di Porto Alegre si conclude con un appello agli operatori
della comunicazione, chiamati a rendere visibile la cultura della solidarietà, a porsi
sempre dalla parte dei poveri, a favorire il dialogo per perseguire la pace e la giustizia.
(A.L.)