Maltempo in Afghanistan: morte almeno 60 persone, tra cui donne e bambini
Almeno 60 persone, bloccate dalla neve, sono morte in Afghanistan nella provincia
di Parwan. Fra le vittime, vi sono numerose donne e bambini. Le forti nevicate degli
ultimi giorni, e alcune valanghe, hanno reso impraticabile la strada che collega il
nord dell'Afghanistan con Kabul, paralizzando il traffico all'altezza del Passo Salang,
che attraversa la catena montagnosa dell'Hindu Kush. La situazione si è fatta particolarmente
drammatica fuori e dentro il tunnel costruito nel 1964 dai sovietici a 3.400 metri
di quota. È qui che centinaia di auto e autocarri sono rimasti bloccati. Squadre di
soccorso civili e militari sono arrivate sul posto riuscendo a trasferire al sicuro
almeno mille persone ed estraendo da varie auto decine di persone morte assiderate.
L'Iran
ha avviato la produzione di uranio arricchito al 20% La Tv di Stato iraniana
ha annunciato che l'arricchimento al 20% dell'uranio deciso da Teheran avviene a partire
da stamani nel sito di Natanz, nel centro del Paese, sotto la supervisione dell'Aiea,
l'Agenzia per l'energia atomica dell'Onu. Le operazioni si svolgono nell'impianto
per l'arricchimento nella provincia centrale di Isfahan. L'Aiea, da parte sua, ha
confermato che una sua equipe di ispettori è presente al sito nucleare di Natanz.
Morto
e sostituito il leader del più importante gruppo talebano in Pakistan Hakimullah
Mehsud, leader del più importante gruppo talebano pakistano, Tehrik-i-Taliban Pakistan
(Ttp), è morto ed è stato sostituito da Maulvi Noor Jamal: lo scrive oggi l'agenzia
afghana Pajhwok. Citando fonti talebane basate nella Aurakzai Agency, l'agenzia precisa
che Mehsud era stato gravemente ferito il 14 gennaio scorso nell'attacco di un drone.
La sua morte, hanno detto le stesse fonti, sarebbe avvenuta nella zona di Multan,
mentre veniva trasferito a Karachi dal Waziristan meridionale. Hakimullah Mehsud aveva
assunto il comando del Ttp dopo l'uccisione il 23 agosto 2009 di Baitullah Mehsud.
Per due volte i responsabili talebani del Pakistan avevano smentito la morte di Mehsud,
che però fonti della sicurezza pakistana e statunitense avevano confermato. Jamal,
che secondo fonti pakistane ha quasi 40 anni, è originario della regione tribale di
Orakzai e ha cominciato la sua carriera militare come capo dei talebani nell'area
tribale di Kurram. Nell'ottobre scorso, quando è cominciata una offensiva militare
pakistana contro il Waziristan meridionale, era stato nominato dal defunto leader
del Ttp anche responsabile di Orakzai.
Presidenziali in Ucraina: la Timoshenko
denuncia brogli In Ucraina, la premier filoccidentale, Iulia Timoshenko, ha
dato mandato ai suoi avvocati di impugnare in tribunale i risultati del ballottaggio
presidenziale, suggerendo l'ipotesi di un terzo turno. Intanto, il partito del suo
avversario uscito vincitore dalle urne, Viktor Ianukovich, lascia filtrare dichiarazioni
che preannunciano l'imminente creazione di una nuova maggioranza in parlamento. La
nuova coalizione comprenderebbe i comunisti - che al ballottaggio hanno appoggiato
Ianukovich - del partito centrista del presidente del parlamento, Volodimir Litvin,
e del partito Nostra Ucraina del presidente uscente, Viktor Iushenko. Nel 2004, le
proteste di piazza della rivoluzione arancione portarono all'annullamento per brogli
della vittoria del leader filorusso, Viktor Ianukovich - vincitore dell'attuale ballottaggio
- e al successo del presidente uscente, Viktor Iushenko. Nel partito della Timoshenko,
qualcuno conferma che si farà “tutto il possibile per garantire che si tenga un terzo
turno” delle elezioni presidenziali, sostenendo che si potrebbero contestare circa
1,5 milioni di voti, mentre “il divario tra i candidati è di 800 mila voti”.
Barroso
presenta al parlamento europeo la squadra dell’euroesecutivo “Questa è una
squadra per la quale potete votare con fiducia. Merita il vostro sostegno”. È quanto
ha affermato il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso, presentando
i nuovi commissari, che hanno ricevuto stamane il voto di fiducia dell’europarlamento.
Barroso ha sottolineato che l'euro “continuerà ad essere uno strumento fondamentale
per lo sviluppo europeo e ha raccomandato la necessità di adottare politiche per creare
posti di lavoro e una crescita sostenibile. Il periodo è “difficile ed è inutile negarlo”
– ha aggiunto – ma la zona euro è “in grado” di gestire la situazione. Per quanto
riguarda la Grecia, Barroso ha ricordato l'approvazione da parte della Commissione
del pacchetto di risanamento dei conti pubblici, sottolineando che questo richiede
“l'azione del governo greco”.
Negoziati a Cipro: uno dei tre partiti al
governo abbandona la coalizione Uno dei tre partiti della coalizione di governo
greco-cipriota, il socialdemocratico Edek, è uscito nella tarda serata di ieri dalla
coalizione stessa perchè in disaccordo con la gestione dei colloqui per la riunificazione
di Cipro portati avanti da oltre un anno e mezzo dal presidente cipriota, Demetris
Christofias, e dal leader turco-cipriota, Mehmet Ali Talat. Lo riferisce oggi con
evidenza tutta la stampa dell'isola. Nel corso di una conferenza stampa, il leader
dell'Edek, Yiannakis Omirou, al termine di una riunione del Comitato Centrale del
partito ha affermato che, secondo la sua formazione politica, Christofias ha fatto
“pericolose ed inaccettabili concessioni” durante i colloqui con Talat. “Non possiamo
approvare queste strategie dannose e di conseguenza uscire da questo governo è al
momento la cosa politicamente responsabile e moralmente giusta da fare”, ha concluso
Omirou. L'uscita dell'Edek dal governo non provocherà comunque crisi nè elezioni anticipate
in quanto la Repubblica di Cipro ha un sistema di governo presidenziale con un esecutivo
forte.
Haiti Dopo aver scoperto tessere alimentari contraffatte,
l'Onu ha bloccato temporaneamente uno dei suoi siti di distribuzione di cibo a Port-au-Prince,
la capitale haitiana sconvolta dal terremoto del mese scorso. La distribuzione di
riso è stata interrotta ieri a Petion-Ville, nella periferia di Port-au-Prince, colpendo
circa centomila persone, secondo quanto segnalato da una fonte ufficiale del Programma
alimentare mondiale (Pam). La distribuzione dovrebbe comunque riprendere già oggi.
Nell'agglomerato di Port-au-Prince, dove il terremoto del 12 gennaio ha causato circa
un milione di senzatetto, il Pam ha allestito 16 punti di distribuzione di cibo.
Sri
Lanka Amnesty International (Ai) ha accusato il governo dello Sri Lanka di
aver accentuato la “repressione dell'opposizione politica” con l'arresto ieri dell'ex
comandante dell'esercito, Sarath Fonseka. In una dichiarazione pubblicata oggi dai
media a Colombo, il direttore per l'area Asia Pacifico di Ai, Sam Zarifi, ha detto
che “l'arresto di Fonseka è un nuovo passo della escalation della repressione post-elettorale
contro l'opposizione politica”. Intanto, Vijitha Herath, deputato del partito di sinistra
Jvp, membro della coalizione che Fonseka ha guidato alle elezioni presidenziali del
26 gennaio scorso, ha detto che l'ex generale “è stato arrestato da uomini che si
sono presentati come appartenenti al Ministero della difesa, e non dalla polizia,
come avrebbe dovuto essere”. L'ex generale cingalese, Sarath Fonseka, arrestato ieri
sera per non meglio specificate “offese militari”, sarà giudicato da una corte marziale.
Lo ha reso noto il direttore generale del Centro per i media per la sicurezza nazionale,
Laksham Hullugala. In passato, Fonseka è stato accusato di aver rivelato segreti militari
e di aver progettato l'assassinio del presidente Mahinda Rajapaksa. L'ex comandante
dell'esercito, che ha abbandonato la divisa nell'autunno scorso, ha sfidato senza
fortuna come leader dell'opposizione il capo dello Stato nelle elezioni presidenziali
anticipate del 26 gennaio scorso. Le forze dell'opposizione cingalese, guidate dal
Partito nazionale unito (Unp), hanno annunciato per oggi una conferenza stampa per
denunciare l'accaduto.
Filippine Nelle Filippine, 197 persone – fra
cui il potente ex governatore della provincia di Meguindanao, Andal Ampatuan senior
e suo figlio – sono state incriminate per il massacro del 23 novembre scorso, quando
nel sud dell'isola di Mindanao furono trucidate 57 persone, fra cui almeno 30 giornalisti
e molte donne. Le vittime, solo quattro i sopravvissuti, stavano recandosi all'ufficio
elettorale per registrare la candidatura a governatore della provincia, per le elezioni
del prossimo maggio, di Esmael Mangudadatu, vicesindaco di una città vicina e membro
di un potentato rivale di quello degli Ampatuan. Una candidatura - ritiene l'accusa
- che minacciava i piani del governatore di una successione padre-figlio alla carica.
Il figlio di Ampatuan, Andal Ampatuan junior, sindaco di Meguindanao, è stato personalmente
incriminato per l'uccisione di 25 delle vittime e per aver diretto il massacro. Si
è dichiarato "non colpevole".
Kashmir: seconda valanga in 24 ore Appena
24 ore dopo la valanga che ha sepolto un gruppo di militari nel Kashmir indiano causando
17 morti, un'altra massa di neve si è abbattuta oggi su un posto militare nel settore
Tangdhar della Linea di Controllo (frontiera con il Pakistan), causando la morte di
un soldato, mentre altri 13 sono stati salvati in extremis dalle squadre di soccorso.
L'incidente è avvenuto in piena notte ed un portavoce del Ministero della difesa ha
detto che “un gruppo di soldati è stato sepolto sotto la valanga. Il pronto intervento
dei soccorritori ha permesso di estrarli in tempi brevi, anche se uno di essi è morto
per le gravi ferite riportate”. Una fonte militare sul posto, che ha chiesto di rimanere
anonima, ha però detto che sotto la neve vi forse sono altri soldati non ancora localizzati.
Nepal Un
gruppo di 268 persone che anni fa furono arruolate nell'esercito maoista in Nepal,
pur essendo minorenni, sono state reintegrate nella società civile dopo tre anni di
permanenza in una base militare sotto controllo delle Nazioni Unite. Nel mese appena
trascorso, 2.394 giovani arruolati prima del 2006 dai maoisti quando erano di minore
età hanno lasciato gli accampamenti e possono ora beneficiare di uno speciale progetto
di riabilitazione finanziato dal governo nepalese e dall'Onu. Gli ultimi 268 giovani
hanno lasciato l'accampamento militare di Rolpa, 280 chilometri ad ovest di Kathmandu,
che è stata la loro residenza negli ultimi tre anni. Come parte dell'accordo di pace
del 2006, circa 24 mila ex combattenti dell'allora guerriglia maoista furono confinati
in caserme sotto la supervisione dell'Onu alla fine di un sanguinoso conflitto decennale
col governo nepalese. Nel dicembre 2007, la Missione dell'Onu in Nepal (Unmin) concluse
un processo di verifica dal quale emerse che 2.973 ex guerriglieri erano minorenni
e che di essi circa un terzo erano ragazze. (Panoramica internazionale a cura di
Fausta Speranza)
Bollettino del
Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 40 E'
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