2010-02-09 15:17:40

Maltempo in Afghanistan: morte almeno 60 persone, tra cui donne e bambini


Almeno 60 persone, bloccate dalla neve, sono morte in Afghanistan nella provincia di Parwan. Fra le vittime, vi sono numerose donne e bambini. Le forti nevicate degli ultimi giorni, e alcune valanghe, hanno reso impraticabile la strada che collega il nord dell'Afghanistan con Kabul, paralizzando il traffico all'altezza del Passo Salang, che attraversa la catena montagnosa dell'Hindu Kush. La situazione si è fatta particolarmente drammatica fuori e dentro il tunnel costruito nel 1964 dai sovietici a 3.400 metri di quota. È qui che centinaia di auto e autocarri sono rimasti bloccati. Squadre di soccorso civili e militari sono arrivate sul posto riuscendo a trasferire al sicuro almeno mille persone ed estraendo da varie auto decine di persone morte assiderate.

L'Iran ha avviato la produzione di uranio arricchito al 20%
La Tv di Stato iraniana ha annunciato che l'arricchimento al 20% dell'uranio deciso da Teheran avviene a partire da stamani nel sito di Natanz, nel centro del Paese, sotto la supervisione dell'Aiea, l'Agenzia per l'energia atomica dell'Onu. Le operazioni si svolgono nell'impianto per l'arricchimento nella provincia centrale di Isfahan. L'Aiea, da parte sua, ha confermato che una sua equipe di ispettori è presente al sito nucleare di Natanz.

Morto e sostituito il leader del più importante gruppo talebano in Pakistan
Hakimullah Mehsud, leader del più importante gruppo talebano pakistano, Tehrik-i-Taliban Pakistan (Ttp), è morto ed è stato sostituito da Maulvi Noor Jamal: lo scrive oggi l'agenzia afghana Pajhwok. Citando fonti talebane basate nella Aurakzai Agency, l'agenzia precisa che Mehsud era stato gravemente ferito il 14 gennaio scorso nell'attacco di un drone. La sua morte, hanno detto le stesse fonti, sarebbe avvenuta nella zona di Multan, mentre veniva trasferito a Karachi dal Waziristan meridionale. Hakimullah Mehsud aveva assunto il comando del Ttp dopo l'uccisione il 23 agosto 2009 di Baitullah Mehsud. Per due volte i responsabili talebani del Pakistan avevano smentito la morte di Mehsud, che però fonti della sicurezza pakistana e statunitense avevano confermato. Jamal, che secondo fonti pakistane ha quasi 40 anni, è originario della regione tribale di Orakzai e ha cominciato la sua carriera militare come capo dei talebani nell'area tribale di Kurram. Nell'ottobre scorso, quando è cominciata una offensiva militare pakistana contro il Waziristan meridionale, era stato nominato dal defunto leader del Ttp anche responsabile di Orakzai.

Presidenziali in Ucraina: la Timoshenko denuncia brogli
In Ucraina, la premier filoccidentale, Iulia Timoshenko, ha dato mandato ai suoi avvocati di impugnare in tribunale i risultati del ballottaggio presidenziale, suggerendo l'ipotesi di un terzo turno. Intanto, il partito del suo avversario uscito vincitore dalle urne, Viktor Ianukovich, lascia filtrare dichiarazioni che preannunciano l'imminente creazione di una nuova maggioranza in parlamento. La nuova coalizione comprenderebbe i comunisti - che al ballottaggio hanno appoggiato Ianukovich - del partito centrista del presidente del parlamento, Volodimir Litvin, e del partito Nostra Ucraina del presidente uscente, Viktor Iushenko. Nel 2004, le proteste di piazza della rivoluzione arancione portarono all'annullamento per brogli della vittoria del leader filorusso, Viktor Ianukovich - vincitore dell'attuale ballottaggio - e al successo del presidente uscente, Viktor Iushenko. Nel partito della Timoshenko, qualcuno conferma che si farà “tutto il possibile per garantire che si tenga un terzo turno” delle elezioni presidenziali, sostenendo che si potrebbero contestare circa 1,5 milioni di voti, mentre “il divario tra i candidati è di 800 mila voti”.

Barroso presenta al parlamento europeo la squadra dell’euroesecutivo
“Questa è una squadra per la quale potete votare con fiducia. Merita il vostro sostegno”. È quanto ha affermato il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso, presentando i nuovi commissari, che hanno ricevuto stamane il voto di fiducia dell’europarlamento. Barroso ha sottolineato che l'euro “continuerà ad essere uno strumento fondamentale per lo sviluppo europeo e ha raccomandato la necessità di adottare politiche per creare posti di lavoro e una crescita sostenibile. Il periodo è “difficile ed è inutile negarlo” – ha aggiunto – ma la zona euro è “in grado” di gestire la situazione. Per quanto riguarda la Grecia, Barroso ha ricordato l'approvazione da parte della Commissione del pacchetto di risanamento dei conti pubblici, sottolineando che questo richiede “l'azione del governo greco”.

Negoziati a Cipro: uno dei tre partiti al governo abbandona la coalizione
Uno dei tre partiti della coalizione di governo greco-cipriota, il socialdemocratico Edek, è uscito nella tarda serata di ieri dalla coalizione stessa perchè in disaccordo con la gestione dei colloqui per la riunificazione di Cipro portati avanti da oltre un anno e mezzo dal presidente cipriota, Demetris Christofias, e dal leader turco-cipriota, Mehmet Ali Talat. Lo riferisce oggi con evidenza tutta la stampa dell'isola. Nel corso di una conferenza stampa, il leader dell'Edek, Yiannakis Omirou, al termine di una riunione del Comitato Centrale del partito ha affermato che, secondo la sua formazione politica, Christofias ha fatto “pericolose ed inaccettabili concessioni” durante i colloqui con Talat. “Non possiamo approvare queste strategie dannose e di conseguenza uscire da questo governo è al momento la cosa politicamente responsabile e moralmente giusta da fare”, ha concluso Omirou. L'uscita dell'Edek dal governo non provocherà comunque crisi nè elezioni anticipate in quanto la Repubblica di Cipro ha un sistema di governo presidenziale con un esecutivo forte.

Haiti
Dopo aver scoperto tessere alimentari contraffatte, l'Onu ha bloccato temporaneamente uno dei suoi siti di distribuzione di cibo a Port-au-Prince, la capitale haitiana sconvolta dal terremoto del mese scorso. La distribuzione di riso è stata interrotta ieri a Petion-Ville, nella periferia di Port-au-Prince, colpendo circa centomila persone, secondo quanto segnalato da una fonte ufficiale del Programma alimentare mondiale (Pam). La distribuzione dovrebbe comunque riprendere già oggi. Nell'agglomerato di Port-au-Prince, dove il terremoto del 12 gennaio ha causato circa un milione di senzatetto, il Pam ha allestito 16 punti di distribuzione di cibo.

Sri Lanka
Amnesty International (Ai) ha accusato il governo dello Sri Lanka di aver accentuato la “repressione dell'opposizione politica” con l'arresto ieri dell'ex comandante dell'esercito, Sarath Fonseka. In una dichiarazione pubblicata oggi dai media a Colombo, il direttore per l'area Asia Pacifico di Ai, Sam Zarifi, ha detto che “l'arresto di Fonseka è un nuovo passo della escalation della repressione post-elettorale contro l'opposizione politica”. Intanto, Vijitha Herath, deputato del partito di sinistra Jvp, membro della coalizione che Fonseka ha guidato alle elezioni presidenziali del 26 gennaio scorso, ha detto che l'ex generale “è stato arrestato da uomini che si sono presentati come appartenenti al Ministero della difesa, e non dalla polizia, come avrebbe dovuto essere”. L'ex generale cingalese, Sarath Fonseka, arrestato ieri sera per non meglio specificate “offese militari”, sarà giudicato da una corte marziale. Lo ha reso noto il direttore generale del Centro per i media per la sicurezza nazionale, Laksham Hullugala. In passato, Fonseka è stato accusato di aver rivelato segreti militari e di aver progettato l'assassinio del presidente Mahinda Rajapaksa. L'ex comandante dell'esercito, che ha abbandonato la divisa nell'autunno scorso, ha sfidato senza fortuna come leader dell'opposizione il capo dello Stato nelle elezioni presidenziali anticipate del 26 gennaio scorso. Le forze dell'opposizione cingalese, guidate dal Partito nazionale unito (Unp), hanno annunciato per oggi una conferenza stampa per denunciare l'accaduto.

Filippine
Nelle Filippine, 197 persone – fra cui il potente ex governatore della provincia di Meguindanao, Andal Ampatuan senior e suo figlio – sono state incriminate per il massacro del 23 novembre scorso, quando nel sud dell'isola di Mindanao furono trucidate 57 persone, fra cui almeno 30 giornalisti e molte donne. Le vittime, solo quattro i sopravvissuti, stavano recandosi all'ufficio elettorale per registrare la candidatura a governatore della provincia, per le elezioni del prossimo maggio, di Esmael Mangudadatu, vicesindaco di una città vicina e membro di un potentato rivale di quello degli Ampatuan. Una candidatura - ritiene l'accusa - che minacciava i piani del governatore di una successione padre-figlio alla carica. Il figlio di Ampatuan, Andal Ampatuan junior, sindaco di Meguindanao, è stato personalmente incriminato per l'uccisione di 25 delle vittime e per aver diretto il massacro. Si è dichiarato "non colpevole".

Kashmir: seconda valanga in 24 ore
Appena 24 ore dopo la valanga che ha sepolto un gruppo di militari nel Kashmir indiano causando 17 morti, un'altra massa di neve si è abbattuta oggi su un posto militare nel settore Tangdhar della Linea di Controllo (frontiera con il Pakistan), causando la morte di un soldato, mentre altri 13 sono stati salvati in extremis dalle squadre di soccorso. L'incidente è avvenuto in piena notte ed un portavoce del Ministero della difesa ha detto che “un gruppo di soldati è stato sepolto sotto la valanga. Il pronto intervento dei soccorritori ha permesso di estrarli in tempi brevi, anche se uno di essi è morto per le gravi ferite riportate”. Una fonte militare sul posto, che ha chiesto di rimanere anonima, ha però detto che sotto la neve vi forse sono altri soldati non ancora localizzati.

Nepal
Un gruppo di 268 persone che anni fa furono arruolate nell'esercito maoista in Nepal, pur essendo minorenni, sono state reintegrate nella società civile dopo tre anni di permanenza in una base militare sotto controllo delle Nazioni Unite. Nel mese appena trascorso, 2.394 giovani arruolati prima del 2006 dai maoisti quando erano di minore età hanno lasciato gli accampamenti e possono ora beneficiare di uno speciale progetto di riabilitazione finanziato dal governo nepalese e dall'Onu. Gli ultimi 268 giovani hanno lasciato l'accampamento militare di Rolpa, 280 chilometri ad ovest di Kathmandu, che è stata la loro residenza negli ultimi tre anni. Come parte dell'accordo di pace del 2006, circa 24 mila ex combattenti dell'allora guerriglia maoista furono confinati in caserme sotto la supervisione dell'Onu alla fine di un sanguinoso conflitto decennale col governo nepalese. Nel dicembre 2007, la Missione dell'Onu in Nepal (Unmin) concluse un processo di verifica dal quale emerse che 2.973 ex guerriglieri erano minorenni e che di essi circa un terzo erano ragazze. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 40

 
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