Il cardinale Ruini: la centralità della persona umana fondamentale per lo sviluppo
“'Caritas in veritate': i fondamenti antropologici dell’enciclica”. Questo il tema
della conferenza tenuta ieri a Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, dal
cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il progetto culturale della Conferenza
episcopale italiana. Nel contesto degli “Incontri in cattedrale 2010”, come riferisce
l’agenzia Sir, il porporato ha sottolineato che l’enciclica di Benedetto XVI considera
come “principio chiave di una corretta e feconda attuazione allo sviluppo”, la “centralità
della persona umana” che esprime “la verità dell’uomo”. Nel corso della sua relazione,
il cardinal Ruini ha dichiarato che nella "Caritas in veritate" “riguardo alle problematiche
ecologiche ed al rapporto uomo-natura, viene sottolineato in primo luogo che sia l’uomo
sia la natura non sono il frutto del caso o del determinismo evolutivo, ma dell’intervento
creativo di Dio”. Per questo motivo, alla base dell’orientamento etico allo sviluppo
sta la legge naturale, perché “l’ambiente naturale reca in sé una ‘grammatica’ che
indica finalità e criteri per il suo utilizzo”. Dall’enciclica di Benedetto XVI, ha
precisato il porporato, emerge che “l’elemento nuovo e specifico all’origine dell’attuale
questione antropologica è costituito dai recenti sviluppi scientifici e tecnologici
che hanno dato all’uomo un nuovo potere di intervento su se stesso”. Il “grande appello”
contenuto nella "Caritas in veritate", ha spiegato il cardinale, è quello di “orientare
a favore dell’uomo la nuova fase che si sta aprendo per il fatto che l’uomo sta diventando
capace di modificare fisicamente se stesso”. “È questo infatti – ha proseguito il
porporato – il cuore della nuova ‘questione antropologica’”. Spetta in primo luogo
ai popoli eredi della tradizione cristiana, in particolare l’Italia, “mantenere e
far fruttificare la centralità dell’uomo nella nuova fase storica che si apre davanti
a noi”. Infine, ogni individuo, “all’interno della situazione in cui ciascuno si trova
a vivere”, deve orientare il potere che l’umanità sta acquistando per modificare fisicamente
se stessa “a favore dell’uomo, considerato in ogni singola persona ed in ogni fase
della vita sempre come fine e mai come mezzo” (F.C.)