2010-02-09 15:27:33

Il cardinale Ruini: la centralità della persona umana fondamentale per lo sviluppo


“'Caritas in veritate': i fondamenti antropologici dell’enciclica”. Questo il tema della conferenza tenuta ieri a Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, dal cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il progetto culturale della Conferenza episcopale italiana. Nel contesto degli “Incontri in cattedrale 2010”, come riferisce l’agenzia Sir, il porporato ha sottolineato che l’enciclica di Benedetto XVI considera come “principio chiave di una corretta e feconda attuazione allo sviluppo”, la “centralità della persona umana” che esprime “la verità dell’uomo”. Nel corso della sua relazione, il cardinal Ruini ha dichiarato che nella "Caritas in veritate" “riguardo alle problematiche ecologiche ed al rapporto uomo-natura, viene sottolineato in primo luogo che sia l’uomo sia la natura non sono il frutto del caso o del determinismo evolutivo, ma dell’intervento creativo di Dio”. Per questo motivo, alla base dell’orientamento etico allo sviluppo sta la legge naturale, perché “l’ambiente naturale reca in sé una ‘grammatica’ che indica finalità e criteri per il suo utilizzo”. Dall’enciclica di Benedetto XVI, ha precisato il porporato, emerge che “l’elemento nuovo e specifico all’origine dell’attuale questione antropologica è costituito dai recenti sviluppi scientifici e tecnologici che hanno dato all’uomo un nuovo potere di intervento su se stesso”. Il “grande appello” contenuto nella "Caritas in veritate", ha spiegato il cardinale, è quello di “orientare a favore dell’uomo la nuova fase che si sta aprendo per il fatto che l’uomo sta diventando capace di modificare fisicamente se stesso”. “È questo infatti – ha proseguito il porporato – il cuore della nuova ‘questione antropologica’”. Spetta in primo luogo ai popoli eredi della tradizione cristiana, in particolare l’Italia, “mantenere e far fruttificare la centralità dell’uomo nella nuova fase storica che si apre davanti a noi”. Infine, ogni individuo, “all’interno della situazione in cui ciascuno si trova a vivere”, deve orientare il potere che l’umanità sta acquistando per modificare fisicamente se stessa “a favore dell’uomo, considerato in ogni singola persona ed in ogni fase della vita sempre come fine e mai come mezzo” (F.C.)







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