2010-02-09 13:03:23

Convegno sull'ecumenismo. Il teologo metodista Wainwright: necessario un Ministero universale che unisca i cristiani


Si è aperto ieri a Roma, presso la sede del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, un Simposio di tre giorni sull’ecumenismo con la partecipazione di rappresentanti cattolici, luterani, anglicani, riformati e metodisti. Spunto dei lavori è un libro del cardinale Walter Kasper sulla “raccolta dei frutti” di 40 anni di dialogo ecumenico. Il presidente del dicastero vaticano per l’unità ha auspicato ieri che i cristiani possano guardare sempre di più a ciò che li unisce per offrire una testimonianza comune al mondo. Philippa Hitchen ne ha parlato con il teologo metodista Geoffrey Wainwright, co-presidente della Commissione internazionale congiunta per il dialogo cattolico-metodista:RealAudioMP3

R. – We have discovered...
Abbiamo scoperto quanto effettivamente abbiamo in comune negli aspetti fondamentali della fede cristiana. Per esempio, il metodismo è stato storicamente un movimento missionario e quindi noi comprendiamo questo aspetto apostolico della Chiesa cattolica.
 
D. – Quali sono le difficoltà maggiori?
 
R. – Well, some of the traditional...
Alcune delle questioni storiche tradizionali riguardano l’Eucaristia o il ministero sacerdotale. Il problema più difficile è la questione del Papato, il Ministero petrino. Ovviamente per la maggior parte dei protestanti ci sono delle difficoltà per quanto riguarda l’affermazione dell’infallibilità e dell’autorità del Papa. Per me una delle cose più promettenti è che si possa accettare tutto questo. Perché non vedo cos’altro possa tenere uniti i cristiani, essendoci una grande varietà in tutto il mondo, con una crescita della fede in Africa e in Asia. Abbiamo bisogno di un Ministero universale che ci unisca. Una delle cose migliori che ho visto nei rapporti ecumenici è stata l’Enciclica di Papa Giovanni Paolo II, Ut unum sint, che era aperta nel cercare nuove vie con cui il Ministero tradizionale del Vescovo di Roma potesse essere esercitato nelle varie circostanze. E penso che dobbiamo concentrarci su questo. Come ho detto, storicamente è molto difficile, ma penso che, guardando al futuro, sia una delle cose più promettenti cui possiamo guardare insieme.
 
D. – Quell’Enciclica è uscita 15 fa. Ci sono state delle risposte incoraggianti?
 
R. – Yes, there have been some…
Sì, ci sono state delle risposte positive. Il mio disappunto è stato che il dialogo che il Santo Padre aveva richiesto non è mai stato avviato nel modo in cui aveva previsto: lui lo chiamava un “dialogo appassionato e fraterno”.







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