Convegno sull'ecumenismo. Il teologo metodista Wainwright: necessario un Ministero
universale che unisca i cristiani
Si è aperto ieri a Roma, presso la sede del Pontificio Consiglio per la Promozione
dell’Unità dei Cristiani, un Simposio di tre giorni sull’ecumenismo con la partecipazione
di rappresentanti cattolici, luterani, anglicani, riformati e metodisti. Spunto dei
lavori è un libro del cardinale Walter Kasper sulla “raccolta dei frutti” di 40 anni
di dialogo ecumenico. Il presidente del dicastero vaticano per l’unità ha auspicato
ieri che i cristiani possano guardare sempre di più a ciò che li unisce per offrire
una testimonianza comune al mondo. Philippa Hitchen ne ha parlato con il teologo
metodista Geoffrey Wainwright, co-presidente della Commissione internazionale
congiunta per il dialogo cattolico-metodista:
R. – We have
discovered... Abbiamo scoperto quanto effettivamente abbiamo in comune negli
aspetti fondamentali della fede cristiana. Per esempio, il metodismo è stato storicamente
un movimento missionario e quindi noi comprendiamo questo aspetto apostolico della
Chiesa cattolica. D. – Quali sono le difficoltà maggiori? R.
– Well, some of the traditional... Alcune delle questioni storiche tradizionali
riguardano l’Eucaristia o il ministero sacerdotale. Il problema più difficile è la
questione del Papato, il Ministero petrino. Ovviamente per la maggior parte dei protestanti
ci sono delle difficoltà per quanto riguarda l’affermazione dell’infallibilità e dell’autorità
del Papa. Per me una delle cose più promettenti è che si possa accettare tutto questo.
Perché non vedo cos’altro possa tenere uniti i cristiani, essendoci una grande varietà
in tutto il mondo, con una crescita della fede in Africa e in Asia. Abbiamo bisogno
di un Ministero universale che ci unisca. Una delle cose migliori che ho visto nei
rapporti ecumenici è stata l’Enciclica di Papa Giovanni Paolo II, Ut unum sint, che
era aperta nel cercare nuove vie con cui il Ministero tradizionale del Vescovo di
Roma potesse essere esercitato nelle varie circostanze. E penso che dobbiamo concentrarci
su questo. Come ho detto, storicamente è molto difficile, ma penso che, guardando
al futuro, sia una delle cose più promettenti cui possiamo guardare insieme. D.
– Quell’Enciclica è uscita 15 fa. Ci sono state delle risposte incoraggianti? R.
– Yes, there have been some… Sì, ci sono state delle risposte positive.
Il mio disappunto è stato che il dialogo che il Santo Padre aveva richiesto non è
mai stato avviato nel modo in cui aveva previsto: lui lo chiamava un “dialogo appassionato
e fraterno”.