Comunicato della Segreteria di Stato sulle notizie riguardanti le vicende connesse
con le dimissioni del direttore di Avvenire. La solidarietà della Cei
Non hanno alcun fondamento le notizie che si stanno moltiplicando, soprattutto sui
media italiani, relative alle vicende connesse con le dimissioni del direttore di
"Avvenire" Dino Boffo: è quanto afferma in modo molto netto un comunicato reso noto
oggi dalla Segreteria di Stato, pienamente condiviso dalla conferenza episcopale italiana,
come informato nel pomeriggio da una nota della Cei stessa. I vescovi italiani auspicano
quindi che l’odierna presa di posizione della Segreteria di Stato contribuisca a rasserenare
il clima, segnato da una vicenda dolorosa che in questi mesi è andata oltre la sua
valenza effettiva. Sul comunicato della Santa Sede, il servizio di Sergio Centofanti.
Di seguito
il testo integrale del comunicato della Segreteria di Stato:
"Dal 23 gennaio
si stanno moltiplicando, soprattutto su molti media italiani, notizie e ricostruzioni
che riguardano 1e vicende connesse con le dimissioni del direttore del quotidiano
cattolico italiano "Avvenire", con l’evidente intenzione di dimostrare una implicazione
nella vicenda del direttore de "L’Osservatore Romano", arrivando a insinuare responsabilità
addirittura del cardinale segretario di Stato. Queste notizie e ricostruzioni non
hanno alcun fondamento. In particolare, è falso che responsabili della Gendarmeria
vaticana o il direttore de "L’Osservatore Romano" abbiano trasmesso documenti che
sono alla base delle dimissioni, il 3 settembre scorso, del direttore di "Avvenire";
è falso che il direttore de "L’Osservatore Romano" abbia dato – o comunque trasmesso
o avallato in qualsiasi modo – informazioni su questi documenti, ed è falso che egli
abbia scritto sotto pseudonimo, o ispirato, articoli su altre testate. Appare chiaro
dal moltiplicarsi delle argomentazioni e delle ipotesi più incredibili – ripetute
sui media con una consonanza davvero singolare – che tutto si basa su convinzioni
non fondate, con l’intento di attribuire al direttore de "L’Osservatore Romano", in
modo gratuito e calunnioso, un’azione immotivata, irragionevole e malvagia. Ciò sta
dando luogo a una campagna diffamatoria contro la Santa Sede, che coinvolge lo stesso
Romano Pontefice. Il Santo Padre Benedetto XVI, che è sempre stato informato, deplora
questi attacchi ingiusti e ingiuriosi, rinnova piena fiducia ai suoi collaboratori
e prega perché chi ha veramente a cuore il bene della Chiesa operi con ogni mezzo
perché si affermino la verità e la giustizia".