2010-02-06 15:06:41

Obama: accordo Londra-Belfast, passo storico verso la pace


Dopo una maratona negoziale di 10 giorni, unionisti e repubblicani nord-irlandesi hanno raggiunto un accordo che apre le porte al trasferimento delle competenze su giustizia e polizia da Londra a Belfast il prossimo 12 aprile. Soddisfazione è stata espressa dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha parlato di “passo storico verso la pace”. Un giudizio, questo, che vede concorde tutta la comunità internazionale e che dimostra i grandi passi avanti fatti verso la pace e la prosperità per tutte le comunità nordirlandesi. Sulla portata di questo accordo, Salvatore Sabatino ha intervistato la collega Raffaella Menichini, esperta di Irlanda del Nord del quotidiano “La Repubblica”:RealAudioMP3

R. – Sicuramente evita il tracollo delle istituzioni così faticosamente messe in piedi con l’aiuto di Londra, Dublino ed anche degli Stati Uniti nelle province dell’Irlanda del Nord. Il rischio era che si rimettesse in discussione tutto l’impianto istituzionale – che è molto farraginoso – della divisione dei poteri in Irlanda del Nord e questo sicuramente avrebbe anche riavviato la violenza, che è latente.

D. – Questo accordo giunge dopo un processo di pace durato ben 12 anni. Quali sono stati gli elementi che hanno fatto allungare così tanto i tempi?

 
R. – Questi due ultimi punti – la giustizia e la polizia – sono quelli su cui c’era ancora molta diffidenza fra le due comunità. I repubblicani da una parte vedono la polizia ancora come uno strumento nelle mani degli unionisti e di Londra e quindi ritengono di non essere abbastanza rappresentati. C’è una diffidenza secolare sul controllo dell’ordine nella provincia, qui la gente è stata armata fino a dieci anni fa. E così è anche sulla gestione della giustizia. C’è, poi, da sottolineare che non è detto che quest’accordo vada in porto, ci sono ancora dei punti molto controversi: chi dovrà fare il ministro della Giustizia, quali saranno le sue competenze? La questione in assoluto più delicata è quella delle parate orangiste, che non a caso è uno dei punti salienti dell’accordo siglato.

 
D. – Il premier Gordon Brown ha promesso 800 milioni di sterline per agevolare la transizione. La Clinton ha espresso la sua soddisfazione…

 
R. – Gli investimenti esteri sono sicuramente cruciali. Fa riflettere che Hillary Clinton, dopo suo marito Bill, sia di nuovo così protagonista sulla scena dell’Irlanda del Nord. I Clinton per gli irlandesi sono un mito e quando lei entra in campo, quando la famiglia Clinton entra in campo, le cose sembrano evolvere improvvisamente. Avvenne così anche 12 anni fa ed è così con Hillary Clinton segretario di Stato. Lei ha promesso una conferenza di investitori stranieri entro l’anno, la creazione di posti di lavoro, un intervento per agevolare la fine della crisi economica, che colpisce l’Irlanda del Nord così come sta colpendo duramente la Gran Bretagna, la Repubblica Irlandese e il resto d’Europa. Questo può sicuramente creare le condizioni per un allentamento della tensione sociale come avviene dappertutto, qui peggiorata dalle diffidenze intercomunitarie di cui si parlava prima.







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