Haiti: slitta la riapertura delle scuole. Iniziata la campagna di vaccinazioni
Continua il dramma della popolazione di Haiti. A quasi un mese dal terremoto si inizia
a fare il bilancio delle scuole rimaste agibili: delle 8000 strutture presenti a Port-au-Prince
prima del terremoto del 12 gennaio ne è rimasto in piedi soltanto il 10% e non è nemmeno
certo quanto di ciò che si è salvato sia in effetti agibile. È questo il dato, diffuso
dall’Unesco sulla base di un bilancio provvisorio secondo cui il sisma ha anche causato
la morte di oltre un migliaio di insegnanti. La prossima settimana, per rendersi conto
dei bisogni della popolazione haitiana, nel Paese caraibico è prevista una visita
della direttrice dell’Unesco, Irina Bokova. Proprio per la carenza di strutture, il
progetto, annunciato dal governo, di far ripartire l’anno scolastico dal prossimo
mese di marzo non ha trovato d’accordo i principali sindacati degli insegnanti secondo
cui non sussistono le condizioni per riprendere le attività. Per la direttrice esecutiva
dell’Unicef (il Fondo dell’Onu per l’infanzia) Ann Margaret Veneman, la ricostruzione
del sistema scolastico deve però restare una delle priorità della ricostruzione e
degli aiuti diretti ad Haiti, alla pari di quelli più direttamente legati alla soddisfazione
di bisogni primari. In un Paese in cui, comunque anche prima del terremoto soltanto
il 50% dei bambini si recava regolarmente a scuola, “investire nell’istruzione – ha
detto la Veneman – significa investire nel futuro”. Secondo l’ultimo bilancio diffuso
dal primo ministro Jean Max Bellerive, il numero delle vittime del terremoto dello
scorso 12 gennaio è salito a 212.000. In un’intervista a una rete televisiva americana,
il primo ministro ha anche sostenuto che gli sfollati sono più di un milione. Intanto
è stata respinta la richiesta di libertà provvisoria avanzata dai 10 missionari battisti
americani incriminati a Haiti per avere cercato di portare una settimana fa 33 bambini
tra i due e i 14 anni fuori dal Paese. E continuano gli aiuti internazionali: “Fino
ad oggi ad Haiti l’Unicef ha inviato e distribuito aiuti per 250.000 bambini”- ha
dichiarato Vincenzo Spadafora, presidente dell’Unicef Italia. Lo scorso 2 febbraio
è iniziata a Port au Prince la campagna di vaccinazione anti morbillo, rosolia, difterite,
pertosse e tetano organizzata dall’Unicef in collaborazione con l’Organizzazione mondiale
della Sanità e il Ministero della Sanità. La vaccinazione è partita da circa 180.000
bambini tra 6 settimane di vita e 7 anni, che vivono nei campi sfollati e negli insediamenti
temporanei. A tre giorni dall’avvio della campagna, è già stato vaccinato oltre un
quarto dei bambini. L’intervento di vaccinazione verrà ora esteso a tutta la popolazione
infantile delle aree colpite, con un obiettivo totale di vaccinare 700.000 bambini
sotto i 7 anni”.(A cura di Virginia Volpe)