Nuove ricerche scientifiche sullo stato vegetativo : un giovane risponde agli stimoli
E’ una scoperta che ha del sorprendente tanto che lo stesso team di ricercatori, composto
da neuroscienziati belgi e britannici, è rimasto stupito per i risultati ottenuti
con l’utilizzo di uno scanner di ultima generazione. Lo studio, pubblicato sul New
England Journal of Medicine, è stato condotto su 54 pazienti, 31 diagnosticati come
minimamente consci e gli altri 23 in stato vegetativo; 4 di loro hanno mostrato attività
cerebrale in risposta a comandi nelle stesse aree di soggetti sani. Oltre alla conferma
che, nello stato vegetativo, ci sono alcune aree che possono attivarsi a fronte di
stimoli esterni, lo studio dimostra ancora che un paziente può modulare l'attività
cerebrale per comunicare. E’ quanto è successo a un ragazzo di 29 anni, in stato vegetativo
da 5 dopo un incidente stradale, ad una domanda precisa: “Tuo padre si chiama Thomas?”
lui ha risposto: “No”. Sarebbe più corretto dire che nel momento in cui è stato posto
il quesito, si sono attivate le stesse aree di una persona sana, il paziente ha poi
modulato il suo pensiero, a sua volta decodificato dalla macchina. Innovazioni di
fronte alle quali gli stessi studiosi si mostrano prudenti anche perché le risposte
sono arrivate solo nei casi di stato vegetativo dovuto a un trauma e non, ad esempio,
per una mancanza prolungata di ossigeno. Grande eco ha avuto a scoperta in America,
il Paese di Terri Schiavo, la donna scomparsa nel 2005 dopo una lunga battaglia medico-legale.
(A cura di Benedetta Capelli)