Mons. Zimowski per la Giornata del malato: la persona sia al centro dell'impegno sanitario
Sono diverse le celebrazioni e le iniziative previste per il 25.mo anniversario dell’istituzione
del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e per la 28.ma Giornata Mondiale
del Malato. A presentarli sono stati stamani, nella Sala Stampa della Santa Sede,
mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari,
e mons. Jean-Marie Musivi Mpendawatu, sottosegretario del medesimo dicastero. Il servizio
di Amedeo Lomonaco:
“La Chiesa
al servizio dell’amore per i sofferenti” - titolo del Messaggio di Benedetto XVI per
la Giornata Mondiale del Malato - sarà il motivo conduttore delle celebrazioni, in
programma dal 9 all’11 febbraio prossimi. Per il 25.mo anniversario dell’istituzione
del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e per la 28.ma Giornata Mondiale
del Malato sono stati organizzati un concerto, una mostra di pittura ed un simposio
internazionale. Il prossimo 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria
di Lourdes, la Giornata Mondiale del Malato sarà inoltre scandita dalla Santa Messa
presieduta da Benedetto XVI e dalla processione eucaristica - con le reliquie di Santa
Bernadette e la Statua della Vergine di Lourdes - che terminerà in Piazza San Pietro.
Presentando questi eventi mons. Zimowski ha affermato che la
persona malata deve essere il “punto focale” dell'impegno nell'ambito sanitario. L’obiettivo
della pastorale della salute - ha aggiunto - è di dare sostegno a chi soffre, anche
quando la guarigione non è possibile: “La pastorale della
salute, la sua attenzione all’integrità della persona è necessaria alla medicina,
non soltanto per fornire le basi degli impegni etici e morali, ma anche per sostenere
gli atteggiamenti e la prassi degli operatori sanitari per un’adeguata assistenza
nel tempo a chi si trova nel dolore della malattia”.
Mons.
Mpendawatu ha aggiunto che i malati sono i veri protagonisti dell’azione
del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari:
“Sono
loro che offrendo le loro sofferenze, in comunione con Cristo sofferente, contribuiscono
spiritualmente alla salvezza degli uomini. In questo senso vengono lette le parole
del Papa nel suo messaggio quando chiede ai malati di pregare e di offrire la loro
malattia, le loro sofferenze per la santificazione dei loro sacerdoti, per la fecondità
del loro ministero sacerdotale”.
Nel mondo la Chiesa
ha oltre 117 mila centri sanitari per il supporto e la formazione degli agenti della
pastorale sanitaria. Il fulcro di questo apostolato è iscritto nel rapporto con il
malato, come sottolinea mons. Jean Marie Musivi Mpendawatu:
“L’importanza
è di umanizzare anche questo rapporto con il malato che rimane una persona con una
dignità, con dei diritti; ad esempio il diritto di essere sempre riconosciuto non
solo come un mezzo ma come un fine, come il centro di tutto il sistema socio-sanitario,
della politica sanitaria, non l’ultimo. Noi lavoriamo per la persona del malato, la
sua dignità e il suo rispetto”.