Iraq: 31 pellegrini sciiti uccisi durante le celebrazioni religiose a Kerbala
Nuova strage di sciiti in Iraq. Almeno 31 pellegrini radunati nella città santa di
Kerbala sono morti a seguito di un attacco a colpi di mortaio. Circa 250 i feriti.
Si tratta del terzo grave attentato di questa settimana che avviene contro i gruppi
di persone che partecipano alle celebrazioni per la morte del nipote di Maometto.
La recrudescenza degli attacchi contro gli sciiti avviene in un clima di grande tensione
politica, scaturito dell’esclusione e della successiva riammissione alle elezioni
legislative del 7 marzo di numerosi canditati ex baathisti, molti dei quali sunniti.
E proprio oggi, il presidente del parlamento iracheno ha convocato per domenica prossima
una sessione straordinaria per discutere il provvedimento della commissione su richiesta
del premier al-Maliki.
Afghanistan, più truppe dai Paesi Nato Un
maggiore contrasto ai micidiali ordigni esplosivi, il miglioramento delle cure mediche
per i militari impegnati sul campo e l'impiego di più elicotteri. Sono le priorità
riguardo all’impegno in Afghanistan messe a fuoco nella riunione informale dei ministri
della Difesa Nato, tenutasi oggi a Istanbul, in Turchia: 36 dei 44 Paesi della coalizione
hanno inoltre espresso la disponibilità ad inviare più truppe. Intanto, sul terreno
la violenza prosegue senza soste: una motocicletta-bomba è esplosa a Lashkar Gah,
capoluogo della provincia meridionale di Helmand, causando la morte di almeno tre
persone ed il ferimento di altre 26. Nell’ovest del Paese, inoltre, un soldato statunitense
è morto per lo scoppio di un ordigno rudimentale. I nuovi attacchi arrivano in concomitanza
dell’avvio di un’offensiva congiunta fra esercito afghano e truppe Nato, condotta
proprio nella turbolenta provincia di Helmand, alla quale parteciperanno migliaia
di uomini per riprendere il controllo di alcune roccaforti talebane.
Pakistan
violenze È' di almeno 22 morti e 40 feriti il bilancio del doppio attentato
che ha scosso la città di Karachi, città del sud del Pakistan. In mattinata, una motocicletta
imbottita di esplosivo si è lanciata contro un minibus, che transitava nel distretto
finanziario, causando 12 vittime. Poco più tardi, altre 10 persone sono morte per
lo scoppio di una bomba nell’ospedale dov'erano stati ricoverati i feriti del precedente
attentato.
Irlanda del Nord Dopo 10 giornate di intense trattative,
quando si è temuto il peggio per il governo di coalizione del Nord Irlanda, oggi è
stato raggiunto e siglato un accordo miliare per la devoluzione del sistema giudiziario
e di quello della sicurezza all’Assemblea del Nord. La firma è stata apposta alla
presenza dei primi ministri della Repubblica d’Irlanda e del Regno Unito. Ascoltiamo
il nostro inviato Enzo Farinella:
Passaggio
del sistema giudiziario e di quello di sicurezza da Londra a Belfast, nuove norme
per le sfilate pubbliche, spesso contenziose, e per l’uso della lingua gaelica, figurano
nell’importante accordo raggiunto tra unionisti e nazionalisti per un migliore funzionamento
del parlamento del Nord Irlanda. Il nuovo accordo è venuto dopo 10 giorni di intense
e a volte tese trattative tra i rappresentanti politici delle due comunità di unionisti
e nazionalisti, che hanno minacciato più volte il governo di coalizione della regione,
costringendolo per oltre un anno alla quasi totale paralisi. Già nei giorni scorsi,
il cardinale Sean Brady, primate di tutta l’Irlanda, insieme agli altri leader religiosi,
aveva implorato i vari partiti politici del Nord, impegnati nelle trattative, a duplicare
i loro sforzi per raggiungere l’accordo da tutti invocato e continuare così a progredire
nel processo di pace e giustizia per tutti. E Gerry Adams, leader dei nazionalisti,
ha dichiarato questa mattina: “Con il presente accordo le varie istituzioni del Nord
Irlanda potranno lavorare con maggiore serenità in spirito di uguaglianza, giustizia
e partnership per tutti i cittadini della regione”. Garanti del nuovo accordo saranno
i governi di Londra e Dublino, rappresentati a Belfast dal primo ministro della Repubblica
d’Irlanda, Cowen, e dal suo omologo britannico, Brown, i quali hanno sottolineato
oggi ancora una volta l’importanza della politica del dialogo, unica via per progredire
nella convivenza pacifica.
Accordi Francia-Germania Rilanciare
l'asse Parigi-Berlino in 80 mosse. Tanti sono infatti i punti del programma siglato,
ieri a Parigi, dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, e dalla cancelliera tedesca,
Angela Merkel, in occasione del 12.mo Consiglio dei ministri franco-tedesco. Sul tavolo
''progetti concreti'' in tutti gli ambiti dell’economia, della politica e della scienza
per alimentare il motore franco-tedesco del dopo-crisi.
Dati Ocse sulla
ripresa economica Si rafforzano i segnali della ripresa nelle principali economie
mondiali. A dicembre, il superindice dell'Ocse sale da 102,2 a 103,2 ed è ancora l'Italia
a mostrare i valori più elevati con un 107,7, seguita da Francia, Germania e Gran
Bretagna. Bene anche gli indicatori di Stati Uniti e Giappone.
India: vertice
Clima La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui mutamenti climatici deve
essere l'elemento centrale dei colloqui miranti a mettere sotto controllo il riscaldamento
del Pianeta. E’ quanto ribadito oggi dal premier indiano, Manmohan Singh, all’apertura
del decimo Vertice di New Delhi sullo sviluppo sostenibile. Si tratta del primo appuntamento
di rilievo dopo il Vertice dell'Onu sui mutamenti climatici di Copenaghen. Salvatore
Sabatino ha raccolto il commento di Vincenzo Altale, climatologo dell’Enea:
R. - Sicuramente,
questo è un vertice importante, perché sottolinea uno degli aspetti che ci toccano
più da vicino nella vita quotidiana: i cambiamenti climatici non solo a Nuova Delhi
e nell’Oceano Indiano, nei territori maggiormente inquinati, ma anche in Europa, nel
Mediterraneo. Stiamo osservando, non solo per effetto dei cambiamenti climatici, ma
anche per gli apporti legati all’attività normale dell’uomo, notevoli cambiamenti
nella struttura della biodiversità terrestre. E non solo terrestre, ma anche marina,
di tutto l’ambiente col quale noi in qualche modo entriamo in contatto. Questo, al
di là di tutte le polemiche che si sono innescate dopo il vertice di Copenhagen sui
dati corretti o non corretti, sulla questione dei ghiacciai. Le modificazioni climatiche
noi le tocchiamo con mano quotidianamente, e quindi abbiamo un riscontro oggettivo
sui cambiamenti climatici.
D. – Il Vertice di Nuova
Delhi è dedicato allo sviluppo sostenibile. Perché è così difficile trovare un accordo
su questo punto?
R. – Perché più si va avanti e più
c’è una ricaduta economica. Sostanzialmente, la pressione che arriva dalla base è
quella di cambiare paradigma socio-economico. Soprattutto, questo sta diventando sempre
più forte perché gli attori principali non sono più gli Stati Uniti, la Cina, la Russia
ma - e da un punto di vista democratico è molto meglio - tutti i Paesi del globo.
Quello che noi chiamiamo il Terzo mondo, i Paesi in via di Sviluppo, probabilmente
stanno avviandosi ad essere gli Stati che traineranno l’economia mondiale nei prossimi
decenni: India, Brasile e, speriamo, anche l’Africa. Quindi, i fattori economici determinano
un progresso che sta distribuendosi su tutti i 200 Paesi che appartengono all’Onu.
Corea
del Nord negoziati sul nucleare Un funzionario cinese si recherà in Corea del
Nord la prossima settimana per rilanciare i “negoziati a Sei” sul nucleare con il
governo di Pyongyang. Secondo alcune indiscrezioni della stampa sudcoreana, il capo
del Dipartimento internazionale del partito comunista dovrebbe incontrare anche il
leader nordcoreano, Kim Jong-il. La Corea del Nord, tuttavia, negli ultimi mesi ha
più volte ribadito che non intende tornare al tavolo dei negoziati - cui partecipano
le due Coree, Cina, Usa, Russia e Giappone - se prima non saranno risolti alcuni nodi
giudicati vincolanti, come lo stop alle sanzioni internazionali. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 36 E'
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