Iniziative per l'Ostensione della Sindone: con noi mons. Ravasi e mons. Verdon
Dibattiti, lectio magistralis, concorsi per le scuole, ma anche concerti e mostre,
una su tutte quella dal titolo “Gesù, il corpo, il volto nell’arte”: sono tante le
iniziative previste in concomitanza con l’Ostensione della Sindone, che si terrà a
Torino dal 10 aprile al 23 maggio prossimi. Alla presentazione degli eventi, all’Ambasciata
d’Italia presso la Santa Sede, c’era per noi Cecilia Seppia:
150
opere, tra dipinti, sculture, arazzi, affreschi e paramenti sacri, che spaziano dall’età
paleocristiana al barocco, sono allestite presso la Venaria Reale di Torino: tra di
esse spiccano le tele di Mantegna, Tintoretto, Bellini poi Michelangelo con il suo
magnifico Crocifisso in legno, immagine simbolo della mostra, capolavori autentici
che si snodano in un percorso capace di regalare al visitatore una sintesi perfetta
tra la corporeità espressiva e l’amore spirituale che traspare dalle innumerevoli
rappresentazioni di Cristo. Sentiamo il curatore della mostra, mons. Thimoty Verdon,
professore di storia dell’arte presso la Stanford University di Firenze:
“Il
modo in cui l’arte cristiana ha rappresentato Cristo normalmente - e perfino in quelle
raffigurazioni di Gesù Bambino o di Gesù già morto - non perde l’occasione di evidenziare,
in un modo o in un altro, il fatto che la sua umanità, la sua corporeità e la sua
personalità sono il riflesso di un cuore più grande che normalmente presumiamo sia
il cuore umano. Lui è immagine di quel Dio, che è amore per i cristiani”.
Accanto
a questa esposizione, sono moltissime le iniziative previste in concomitanza con
l’Ostensione della Sindone: lo scopo non è solo celebrare il volto e il corpo di Cristo,
riscoprendone la centralità nel pensiero europeo, ma anche avvicinare il pubblico
all’esperienza profonda dell’incontro con quel “telo di lino” che secondo la tradizione
avvolse le spoglie di Gesù conservandone l’impronta: segno indelebile del dolore e
della passione, ma anche dello sguardo misericordioso del Figlio di Dio per l’uomo.
Quale il filo conduttore degli eventi? Mons.Gianfranco
Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura:
“Il
filo conduttore è forse quello dell’umanità di Cristo. Un’umanità che è sicuramente
la rappresentazione della sua vicinanza all’uomo e in maniera profonda, totale ed
assoluta, soprattutto attraverso l’esperienza del dolore e della morte. Ma, dall’altra
parte, attraverso questo percorso nell’umanità, si vuole quasi scoprire quell’Epifania
segreta, che è in essa, e che è il mistero di Colui che rimane pur sempre il Figlio
di Dio per il credente e che quindi irradia, trasfigura e trasforma quell’umanità,
quella carne dolente, sofferente, morta che diventa però la carne della speranza e
della Resurrezione”.
Un’occasione dunque quanto mai
propizia – secondo anche l’auspicio di Benedetto XVI che sarà a Torino per l’Ostensione
- "per contemplare quel misterioso Volto, che silenziosamente parla al cuore degli
uomini, invitandoli a riconoscervi il volto di Dio".