2010-02-04 14:48:37

Un libro ricorda Angelo Narducci, ex direttore di Avvenire, nel 25.mo della scomparsa


"Angelo Narducci e ‘Avvenire’. Storia di un giornalista, poeta, politico con l’ansia di essere cristiano": questo il titolo del libro dedicato all'ex direttore del quotidiano cattolico nel 25.mo anniversario della sua scomparsa. Narducci diresse Avvenire dal 1969 al 1970. Il volume, edito da Aracne editrice, è stato presentato in questi giorni nella Sala Marconi della nostra emittente. C’era per noi Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Uno studio sistematico della vita di un esponente di spicco della stampa cattolica italiana negli anni settanta. Angelo Narducci ha diretto ‘Avvenire’ in anni difficili per l’Italia, segnati, fra l’altro, dalle stragi terroristiche. Sullo sfondo il rapporto fra la stampa cattolica e i lettori italiani. Ma quale fu il ruolo di Avvenire in quegli anni? Sentiamo don Giuseppe Merola, sacerdote dell’Arcidiocesi di Capua, autore del libro:
 
“Come si sforzava di fare anche Narducci, era quello di essere da collante per creare unità tra i cattolici. Non dimentichiamo che quelli sono gli anni in cui viene approvata la legge a favore prima del divorzio e poi dell’aborto. Quindi Narducci e la stampa cattolica si sono impegnati, in quegli anni, soprattutto a ricompattare un’unità della Chiesa di fronte a questa modernità prorompente”.
 
Ci si interroga sul ruolo ricoperto attualmente dalla stampa cattolica. Alla presentazione c’era fra gli altri il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio:

 
“Credo che oggi come allora ci sia il problema di dire una parola di chiarezza sulle grandi questioni che riguardano la vita degli italiani e non solo degli italiani, ma dei cittadini del mondo. Come cattolici siamo interessati a una società che non è restringibile all’orto di casa. C’è un lascito importante che è nella storia di Avvenire, che è quello di mettere la persona al centro della nostra attenzione informativa. Questo è un compito tanto più grande in una fase storica come quella attuale nella quale c’è una perdita di senso, del perché si fa informazione responsabile, calibrata sulla realtà dei fatti e non sulle ideologie”.
 
Vita e famiglia. L’uomo, dunque, resta sempre al centro delle preoccupazioni del quotidiano dei cattolici, che, per il futuro, mira a radicare ancora di più la sua presenza sul territorio. Ma cosa dire in relazione al contesto politico attuale? Ancora Marco Tarquinio:

 
“Possiamo dire tutto tranne che in Italia non ci sia un gran numero di personaggi politici che godono anche di una buona capacità di proporsi come immagine. Quello che lamentiamo tutti credo sia la scarsità di coerenza, rispetto ad alcuni impegni programmati a parole in un’azione politica concreta. C’è bisogno di una coerenza tra la dimensione pubblica e privata, tra le enunciazioni di principio e le politiche concretamente attuate che credo non siano dovute a un principio astratto ma alle attese della gente concreta di questo Paese”.







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