Nigeria: il vescovo di Jos preoccupato per il vuoto di potere nel Paese
“I nigeriani sono molto preoccupati e disorientati per il rischio che si crei un serio
vuoto di potere” dice all’agenzia Fides mons. Ignatius A. Kaigama, arcivescovo di
Jos, in Nigeria, dove crescono le pressioni sul Presidente Umaru Yar’Adua perché si
dimetta o trasferisca i propri poteri al Vicepresidente Goodluck Jonathan. Il Capo
dello Stato è ricoverato in una clinica saudita dallo scorso novembre e non sembra
ancora in grado di esercitare le sue funzioni, in un momento delicato della vita politica
della Nigeria. Gli scontri di Jos e l’annuncio del Movimento di Emancipazione del
Delta del Niger (Mend) di sospendere la tregua nel sud della Nigeria, sono eventi
che richiedono una direzione salda e sicura del Paese. Per questo motivo si moltiplicano
gli appelli da parte di diversi organismi e personalità della Nigeria affinché Yar’Adua
attui le procedure previste dalla Costituzione in caso di assenza o impedimento del
Presidente. Ieri i 17 principali quotidiani e media della Nigeria hanno lanciato un
appello perché Yar'Adua, si dimetta o trasferisca i poteri al suo vice entro sette
giorni. Se Yar'Adua non dovesse ottemperare, sarebbe necessario avviare in Parlamento
una procedura d'impeachment. “Il conferimento dei pieni poteri al vicepresidente non
significa che il Presidente una volta ristabilito dalla malattia, non possa tornare
a governare il Paese” dice mons. Kaigama. “Si tratta solo di una misura temporanea
perché la Nigeria ha bisogno urgente di un salda direzione politica di fronte ai problemi
che stanno emergendo. Occorre ridurre la tensione che sta salendo nel Paese, conferendo
i pieni poteri presidenziali al vicepresidente Jonathan, che altrimenti non può mettere
in pratica tutte quelle misure necessarie per assicurare la pace”. Per quanto riguarda
Jos, mons. Kaigama afferma che “la situazione sta migliorando di giorno in giorno.
Una delegazione della Christian Association of Nigeria (Can) è giunta per esprimere
la solidarietà di tutti i cristiani della Nigeria alla popolazione provata dagli scontri”.
Nel sud della Nigeria, lo scorso ottobre il Mend aveva dichiarato una tregua e aveva
accettato l’amnistia offerta dal Presidente Yar’Adua. I ribelli affermano che l’assenza
del Presidente ha ostacolato l’applicazione dell’amnistia e adesso minacciano di riprendere
le ostilità. (R.P.)