2010-02-03 15:08:00

Perù: 25 anni fa la visita di Giovanni Paolo II. Messaggio di Benedetto XVI


Come già accaduto in numerosi altri Paesi dell’America Latina anche la Conferenza episcopale del Perù, presieduta da mons. Héctor Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo, ha avviato diverse celebrazioni religiose, ecclesiali e culturali in occasione dei 25 anni dalla visita di Giovanni Paolo II, tra il primo e il 5 febbraio del 1985. I peruviani ricordano con grande affetto e partecipazione i giorni in cui il Papa, in pochi giorni, visitò i principali centri urbani del Paese: Lima, Callao, Cusco, Ayacucho, Trujillo, Piura, Iquitos, e altri. Tra le iniziative, lo speciale sito web /a> , nel quale si possono vedere fotografie e video, leggere i discorsi di Giovanni Paolo II oltre a commenti ed analisi. Il sito si apre con un messaggio a firma del segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone a nome di Benedetto XVI in cui, il Papa, “incoraggia tutti affinché questa significativa ricorrenza sia un’occasione per la crescita spirituale e uno slancio per missionario. Il Santo Padre inoltre - prosegue il messaggio - esorta tutti a lavorare senza riposo, con un medesimo cuore ed una medesima anima per suscitare nel popolo di Dio, che è pellegrino in terre peruviane, un rinnovato spirito di fedeltà a Cristo e alla Chiesa con lo scopo di portare a compimento un’ampia e profonda evangelizzazione”. 25 anni fa, Giovanni Paolo, tra il 26 gennaio e il 5 febbraio visitò Venezuela, Ecuador, Perù e rientrando a Roma si fermò alcune ore nella capitale di Trinidad-Tobago. Fra i molti grandi ricordi che i peruviani serbano nel cuore, in questi giorni in molti rammentano le parole di papa Wojtyla indirizzate ai gruppi armati, in particolare di "Sendero Luminoso", quando visitò la città di Ayacucho il 3 febbraio; città ove questo gruppo guerrigliero, oggi scomparso, era particolarmente attivo. "In queste terre - disse Giovanni Paolo II - come purtroppo anche in altre di questo amato Paese, si ode il grido d’angoscia delle popolazioni che implorano la pace. So che molta sofferenza è causata dalla spirale di violenza che ha il suo focolaio in mezzo a voi. Condivido dal più profondo del cuore la sofferenza che questa lacerazione vi procura. Voglia il cielo che il dolore che ferisce le vostre famiglie abbia presto fine, e che nel frattempo sappiate affrontarlo con spirito evangelico. Il che non significa scoraggiamento, ma fortezza per reagire con dignità, ricorrendo ai mezzi legittimi di tutela della società, e non alla violenza che genera una maggiore violenza”. (...) "Se l’ingiustizia e la miseria possono creare il clima propizio perché nascano l’amarezza e l’odio, esse non bastano da sole a spiegarlo, non ne sono le vere radici. L’odio e la violenza nascono dal cuore dell’uomo, dalle sue passioni o convinzioni aberranti, dal peccato. La radice dell’odio - disse il Papa - è quella stessa del peccato". (A cura di Luis Badilla)







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