2010-02-03 18:18:01

Haiti: mons. Dumas dice no alle polemiche sugli aiuti. Da Santo Domingo la Cavour inizia le operazioni di soccorso


Haiti, dopo il terremoto del 12 gennaio, è un Paese collassato, che ha perso tutto. Il popolo haitiano, forte e di grande dignità, ora si sente abbandonato, perché vede sì l’aiuto internazionale, ma vede anche la competizione e i protagonismi. Queste le parole oggi di mons. Pierre Dumas, presidente di Caritas Haiti, durante una conferenza stampa presso la comunità di Sant’Egidio. Francesca Sabatinelli lo ha intervistato: RealAudioMP3

Con l’arrivo della portaerei italiana “Cavour” a Santo Domingo è iniziata l’operazione denominata “Gru Bianca” condotta dalle forze armate italiane in soccorso alle popolazioni terremotate. Ascoltiamo il tenente di vascello Michele Carosella, portavoce dell’operazione italiana nel Paese caraibico, raggiunto telefonicamente da Luca Collodi a bordo della portaerei:RealAudioMP3

R. – Siamo nel porto di Santo Domingo, dove stiamo per completare le manovre di ormeggio della nave, stiamo per scaricare tutti i mezzi pesanti della Brigata Alpini della task force Genio, soprattutto i mezzi che ci serviranno per cominciare a togliere le macerie dalle strade e rimuovere quanto di disastroso ha causato il terremoto ad Haiti.

D. – Che cosa troverete a terra?

R. – Noi abbiamo mandato – già durante il corso della navigazione – i soccorsi attraverso voli dei nostri elicotteri, che hanno sbarcato già tutti gli aiuti e i medicinali. I nostri medici, un team di 70 persone tra medici ed infermieri provenienti da tutte e quattro le nostre Forze armate e quindi Marina, Esercito, Aeronautica, Carabinieri, con la presenza anche di medici della Marina brasiliana, sono già scesi a terra; hanno preso già contatto con l’ospedale Saint Damien e con padre Rick, della Fondazione Francesca Rava, per capire come aiutare questa Fondazione che accoglie bambini disabili. I nostri medici sono scesi ed hanno già preso accordi con la Protezione Civile per portare immediatamente gli aiuti e fare in modo che l’ospedale tecnologico che abbiamo a bordo possa essere di supporto per la popolazione haitiana.

D. – Quindi a bordo della portaerei funzioneranno le sale operatorie e l’ospedale, in particolare per i bambini?

R. – Già sono in funzione e già siamo in grado di poter portare con gli elicotteri eventuali degenti che hanno bisogno di particolari cure. Stiamo soprattutto fornendo un supporto dal punto di vista tecnologico. Abbiamo una tac modernissima e abbiamo anche un laboratorio di analisi che ci consente di sopperire a quelle che sono le carenze degli ospedali che sono sul territorio.

D. – Quali emergenze in particolare, al di là dell’aspetto sanitario, vi state preparando ad affrontare?

R. – Noi siamo in coordinamento con la Protezione Civile e quindi tutto ciò che il coordinamento della Protezione Civile Italiana sul territorio ci chiederà di fare, noi siamo pronti a farlo. E’ ovvio che usciamo dai compiti istituzionali e tutti noi siamo coscienti di dover affrontare tutto ciò che ci viene richiesto.

D. – Quanti militari saranno impegnati a terra?

R. – La task force Genio degli Alpini consta di circa 200 uomini. Questo è il nostro primo organico che scenderà a terra e lavorerà - io credo – già da dopodomani: saranno pronti infatti ad operare nelle strade di Port-au-Prince. Gli altri 560 marinai che sono imbarcati sulla portaerei faranno dei turni e si uniranno agli uomini già presenti sul territorio.









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