2010-02-02 15:33:16

Messico: messaggio della Chiesa per la Giornata Mondiale contro il cancro


“Il cancro è un problema di salute pubblica e richiede una risposta congiunta di tutta la società”: si legge così nel messaggio di mons. José Luis Chávez Botello e di mons. Oscar Campos Contreras, rispettivamente arcivescovo e vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Antequera-Oaxaca, in Messico. I presuli hanno redatto il documento in vista della Giornata mondiale contro il cancro, che ricorre il 4 febbraio, sul tema “Prevenire il cancro è possibile”. “La Chiesa – scrivono i presuli – considera la salute come un’esigenza del bene comune e, di conseguenza, come un diritto ed un dovere al quale tutti dobbiamo collaborare, ognuno secondo le proprie responsabilità e capacità”. “Non possiamo – si legge ancora nel messaggio – trascurare la salute del corpo con indifferenza, poiché, nella misura in cui manteniamo sano il fisico, la salute della mente incontra condizioni migliori di sviluppo”. Ricordando gli alti indici di cancro presenti sul territorio – in particolare quello all’utero, ma anche il tumore alla prostata, al seno e la leucemia, che colpisce soprattutto i bambini ed i giovani - mons. Chávez e mons. Campos riconoscono gli sforzi del governo per ampliare la copertura sanitaria ai settori meno protetti. Tuttavia, ribadiscono i vescovi, “non basta la costruzione di più ospedali se, insieme a questo, non si cerca di migliorare la qualità della vita e dell’educazione, che permettono un comportamento responsabile di tutti davanti alla questione sanitaria”. “La povertà – aggiungono i presuli messicani – la disoccupazione, l’ignoranza e la mancanza di informazione sono i veri ostacoli alla prevenzione delle malattie”. Poi, mons. Chávez e mons. Campos riportano i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo i quali 40 casi di cancro su 100 potrebbero essere evitati se diagnosticati per tempo. Per questo, i presuli invitano alla prevenzione e concludono con un appello a rivedere lo stile di vita di ognuno di noi, poiché “tutti siamo chiamati a fare uno sforzo ulteriore a favore della nostra salute, che ha ripercussioni sul benessere familiare e sullo sviluppo della società”. (I.P.)







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