In Burkina Faso accanto ai bambini di strada: l'impegno dell'associazione Keoogo
Sono quasi 30 mila i bambini di strada nel Burkina-Faso, più di 8 mila nella sola
capitale Ouagadougou. I più piccoli hanno solo 5 anni, più del 70% proviene dalle
zone rurali. Accanto a loro, da 6 anni, lavorano gli operatori dell’associazione Keoogo
specializzati nel fornire assistenza sanitaria, psicologica e sociale. Alcuni di loro
in questi giorni sono a Roma per raccontare la loro esperienza. Benedetta Capelli
li ha incontrati:
Ci sono situazioni
di emergenza che rendono i bambini del mondo tutti uguali. La violenza, la prostituzione,
la tratta e la tossicodipendenza diventano il comune denominatore soprattutto di coloro
che vivono in strada. Per le vie di Ouagadougou si occupano di loro gli operatori
di Keoogo, un tempo anche loro bambini di strada, che in soli 6 anni hanno ottenuto
risultati notevoli. Ecco la testimonianza di Lasinà Zampou, infermiere:
"Più di 5 mila bambini sono regolarmente curati, vengono vaccinati
e questo avviene soprattutto per le epidemie di meningite e di rosolia che altrimenti
sarebbero gravissime. Abbiamo poi 200 bambini che sono ritornati in famiglia perché
tra le nostre varie attività c’è anche il ricongiungimento famigliare. Importanti
risultati sono stati raggiunti in collaborazione con i commissariati di polizia: quando
gli agenti arrestano i bambini poi li consegnano a noi ed è l’associazione che se
ne occupa". E’ dunque l’approccio che li contraddistingue,
a renderli diversi; un approccio fatto di discrezione, di ascolto e prima di tutto
di cura perché l’intento non è di toglierli dalla strada per portarli in centri specializzati
ma quello di rendere i bambini prima di tutto consapevoli dei loro diritti. Ancora
Lasinà Zampou:
"L’approccio
di Keoogo è quello di andare verso il bambino considerandolo come parte del progetto
e quindi come persona che ha cose da dire e le cui idee e decisioni vengono ascoltate.
Tutto l’approccio di Keoogo si basa sui diritti dei bambini". La
strada diventa per i bambini un’opportunità, nella maggioranza dei casi sfuggono dalla
povertà e dai maltrattamenti che subiscono soprattutto in famiglia e, nel 43% dei
casi, nelle scuole coraniche:
"La scuola coranica
dura tanti anni quindi i bambini vengono totalmente sradicati dalla loro famiglia
e il maestro coranico, a volte in certe scuole, maltratta questi bimbi. Di solito
vengono mandati in giro a chiedere l’elemosina finchè poi gli stessi bambini preferiscono
la vita di strada al maltrattamento". “Keogoo” nella
lingua locale sta ad indicare il rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Un passaggio che i bambini di strada non conosceranno mai; ancora più difficile è
la situazione delle bambine. La sfida oggi per l’organizzazione ha il loro volto e
le loro storie segnate, già a 11 anni, dalla prostituzione, dalla violenza e dall’Aids.
Bambine che non parlano per il "giuramento di sangue" fatto con il loro carnefice.