Australia: nuovo Rapporto per la tutela delle minoranze aborigene
Ridurre la presenza degli aborigeni nelle carceri australiane; proteggere il linguaggio
indigeno; sostenere lo sviluppo delle comunità aborigene locali: lungo tali linee
d’azione si articola il nuovo Rapporto del Consiglio per i diritti umani in Australia,
organo governativo, che ha condotto un’inchiesta sul campo e uno studio sulle condizioni
e le prospettive delle comunità aborigene australiane. I risultati dello studio, inviati
all’agenzia Fides, sono stati presentati al Parlamento australiano che si impegnerà
a proseguire sulla strada dello sviluppo economico e sociale degli aborigeni e della
loro progressiva integrazione nel tessuto sociale australiano, pur conservando la
propri identità culturale. Attualmente gli aborigeni nella società australiana sono
circa 470.000. Il governo, con l’ausilio di numerose Ong e un forte impegno della
Chiesa cattolica, ha avviato programmi di sviluppo umano, istruzione, e solidarietà
per contribuire alla crescita e allo sviluppo delle comunità. L’impegno del governo
australiano si pone nella scia delle raccomandazioni offerte dal recente Rapporto
Onu sulla condizione dei popoli indigeni nel mondo (“State of the World’s Indigenous
People”). Secondo il documento, oltre 370 milioni di indigeni nel mondo vivono in
povertà e soffrono di privazioni nel campo della salute, dell’istruzione, dell’occupazione,
del rispetto dei diritti umani, ed è compito dei governo intervenire per promuovere
i loro diritti umani, economici e sociali. (R.P.)