Rapporto Onu: la popolazione nel mondo sta invecchiando
Le Nazioni Unite hanno di recente pubblicato un rapporto - ripreso dall'agenzia Zenit
- incentrato sui problemi derivanti dal rapido invecchiamento della popolazione mondiale.
Si tratta del rapporto "World Population Aging 2009", redatto dal dipartimento per
gli affari economici e sociali. Tra le principali conclusioni dal rapporto emerge
che l'attuale ritmo di invecchiamento non ha eguali nella storia. Nel 2045 il numero
delle persone ultrasessantenni è previsto ad un livello superiore rispetto al numero
dei minori di 15 anni. Nelle regioni più sviluppate, dove l'invecchiamento è in fase
più avanzata, il superamento si è già verificato nel 1998. Oggi - si legge nel rapporto
- l'età media nel mondo è di 28 anni: metà della popolazione è al di sopra e metà
al di sotto. Entro la metà del secolo l'età media dovrebbe raggiungere i 38 anni.
Inoltre l'invecchiamento riguarda quasi tutti i Paesi del mondo ed è caratterizzato
da una riduzione della fertilità che è diventata quasi universale. L'invecchiamento
- si sottolinea del documento dell'Onu - avrà un impatto dirompente sulla crescita
economica, sui risparmi, gli investimenti, il mercato del lavoro e la riscossione
dei tributi. Poiché non è previsto per il futuro un significativo aumento nei livelli
di fertilità, l'invecchiamento della popolazione risulta praticamente irreversibile
e la presenza di giovani, che fino a poco tempo fa era diffusa, diventerà sempre più
esigua nel corso del XXI secolo. Nel mondo - sottolinea il rapoporto - vi sono attualmente
circa 9 persone in età lavorativa per ogni persona anziana. Nel 2050 questo rapporto
crollerà a quattro, con gravi conseguenze per i sistemi pensionistici. L'attuale crisi
economica ha inoltre provocato una brusca riduzione nel valore dei fondi pensione.
(R.P.)