Indonesia: a East Java arrestato un terrorista sospettato di violenze anticristiane
La squadra speciale anti-terrorismo indonesiana ha arrestato Eko Budi Wardoyo, presunto
autore di una serie di violenze contro i cristiani a Poso, Tentena e Palu – nelle
Sulawesi centrali – fra il 2000 e il 2007. Lo ha confermato oggi il generale Tito
Sumardi, capo della polizia indonesiana, aggiungendo che il fermo è avvenuto lo scorso
26 gennaio a Sidoarjo, cittadina 25 km a sud di Surabaya, capoluogo dell’East Java.
L’ufficiale - riferisce l'agenzia AsiaNews - precisa che il sospetto terrorista è
“sotto stretta sorveglianza” ed è “interrogato dagli inquirenti in un reparto speciale”
del quartier generale delle forze armate a Depok, città del West Java. Oltre alla
cattura di Eko, gli agenti hanno recuperato “documenti importanti” in mano all’uomo.
Egli era ricercato da oltre cinque anni perché coinvolto nell’omicidio del reverendo
Susianti Tinulele, pastore donna uccisa a South Palu, nelle Sulawesi centrali, il
18 luglio 2004. La leader della locale chiesa protestante di Effata è morta mentre
illustrava il sermone domenicale ai fedeli. Nell’attacco sono rimasti feriti anche
quattro giovani membri della comunità. Vi sarebbe inoltre la mano di Eko Budi Wardoyo
negli attentati sanguinari a Poso del maggio 2005, tra cui l’attacco a un mercato
tradizionale che ha causato 22 morti e 93 feriti gravi. Sempre nel 2005, egli avrebbe
fatto esplodere una bomba in un mercato di carne a Palu. “È un assassino di professione”
commenta l’ispettore di polizia Edward Aritonang, ed è “furbo nel nascondersi utilizzando
nomi di fantasia, che hanno reso difficile la sua cattura”. Le violenze anti-cristiane
sono proseguite anche negli anni successivi. Il 16 ottobre 2006 muore il reverendo
Irianto Kongkoli, del sinodo delle Chiese protestanti delle Sulawesi centrali, freddato
a colpi di arma da fuoco da un anonimo assalitore. All’indomani dell’omicidio, fonti
locali di AsiaNews spiegavano che il pastore era diventato un “bersaglio” dei fondamentalisti
islamici per i suoi interventi a favore dei cristiani perseguitati. Una campagna di
violenze, secondo il reverendo Kongkoli, “architettata” di proposito senza però rivelare
chi fossero gli “autori”. Intanto la polizia di Jakarta ha avviato le procedure per
processare 50 estremisti islamici. Tra questi vi sono Muhammad Jibriel Abdul Rahman,
elemento chiave nella raccolta fondi per finanziare il terrorismo islamico e il cittadino
saudita Al Khelaiw Ali Abdullah, che ha fornito il denaro per realizzare gli attentati
al Marriot e Ritz-Carlton hotel di Jakarta nel luglio 2009. (R.P.)