India: nel ricordo di Ghandi cristiani del Karnataka in marcia contro la persecuzione
Oltre duemila cristiani hanno sfilato in silenzio per celebrare la Giornata mondiale
della pace e chiedere al governo indiano protezione contro la persecuzione religiosa
che cresce di giorno in giorno. Secondo il Consiglio generale dei cristiani indiani,
un gruppo con base a Bangalore, - riferisce l'agenzia AsiaNews - nel solo 2009 si
sono verificati 159 attacchi violenti contro la minoranza; di questi, 72 nel solo
Karnataka, lo Stato dove si è svolta la marcia silenziosa. In un comunicato congiunto
- firmato dal presidente del Consiglio Sajan George e dal vescovo cattolico di Mysore
Thomas A. Vazhapilly, e indirizzato al governatore del Karnataka - si legge: “Noi,
membri della comunità cristiana di Mysore, nel giorno dedicato al martirio del Mahatma
Gandhi rendiamo omaggio al padre della nazione. Ma siamo qui anche per presentare
la nostra protesta contro le atrocità perpetrate ai danni della comunità. Vogliamo
inoltre - continua il testo - portare la sua attenzione sul fatto che sono in aumento
gli attacchi contro le minoranze, e in particolare quella cristiana. Soltanto negli
ultimi dieci giorni, se ne sono verificati 4. Ma nel 2009 sono stati 159, di cui 72
nel Karnataka. Questi attacchi sono una minaccia all’anima laica della nostra nazione,
ai diritti umani e all’inalienabile diritto di professare e propagare liberamente
la propria religione. Un diritto garantito dalla Costituzione”. Ma il testo contiene
anche un’accusa precisa: “Siamo dispiaciuti nel dover constatare che gli attacchi
ai cristiani si sono intensificati sin da quando è arrivato al potere l’attuale governo
statale. È stato fatto molto poco da parte delle autorità, per garantire protezione
ai fedeli e alle loro chiese. La risposta dei cristiani è sempre stata pacifica; ma
ci aspettiamo che lo Stato, locale e centrale, e la comunità internazionale si rendano
conto che esiste un piano specifico contro di noi e vengano in nostro aiuto”. In conclusione,
i firmatari chiedono al governatore “un intervento per proteggere le minoranze, cristiane
e non; l’emanazione di un ordine diretto alle forze di sicurezza, affinché intervengano
per investigare sugli attacchi e punire i responsabili; un’adeguata rappresentanza
dei membri delle comunità cristiane all’interno degli organi di governo statale; un
impegno a fermare la campagna d’odio in atto”. (R.P.)