Chiesa d'Inghilterra: il piano dell'Ue per i prossimi 10 anni non riflette i bisogni
dei poveri
Un gruppo di vescovi anglicani ha detto all’Unione Europea che i suoi piani per i
prossimi dieci anni “non riflettono i bisogni dei più svantaggiati e di quei cittadini
ordinari che contribuiscono alla sua esistenza finanziaria e politica”. Rispondendo
al documento “UE 2020” - riferisce l'agenzia Sir - che delinea la strategia futura
dell’Unione europea, i vescovi anglicani inglesi guidati dal rev. Christopher Hill,
vescovi di Guildford, spiegano: “Se la crisi finanziaria e la recessione ci hanno
dimostrato qualcosa, questo qualcosa è che lo stesso motore della nostra economia
e della nostra società non erano stabili. I cittadini europei cercano qualcosa di
più stabile e sostenibile”. I vescovi esprimono anche la “speranza” che venga assicurato
nella strategia europea per il prossimo decennio “il sostegno attivo delle parti interessate,
quali le parti sociali e la società civile” perché ciò renderebbe più facile affiancare
alle necessità del “mercato economico” le “politiche per la solidarietà” per “aiutare
i più svantaggiati". Con la loro presa di posizione, i vescovi della “Chiesa di Inghilterra”
fanno eco alla Conferenza delle Chiese Europee (Kek) che la scorsa settimana ha lanciato
un appello all’Unione perché “rafforzi la dimensione etica delle sue politiche economiche”.
(R.P.)