Benedetto XVI ai vescovi di Inghilterra e Galles: la Chiesa ha il diritto di partecipare
al dibattito pubblico, in dialogo con la società
In un contesto dove sono forti le spinte della secolarizzazione, i cattolici hanno
il diritto di testimoniare la verità del Vangelo: è quanto sottolineato da Benedetto
XVI nel suo discorso ai vescovi di Inghilterra e Galles, ricevuti stamani in udienza
in occasione della visita ad Limina. Nel suo intervento, il Papa ha parlato
della libertà delle comunità religiose, a volte messa a rischio da un certo tipo di
legislazione. Né ha mancato di far cenno al suo prossimo viaggio apostolico in Gran
Bretagna. Evento, ha detto il presidente della Conferenza episcopale, l’arcivescovo
di Westminster, Vincent Nichols, che sarà occasione di crescita non solo per i cattolici
ma per tutti i cittadini del Paese. Il servizio di Alessandro Gisotti: La
Gran Bretagna, ha detto il Papa, è ben nota “per il suo fermo impegno sull’eguaglianza
delle opportunità per tutti i membri della società”. Tuttavia, ha osservato, l’effetto
di alcune leggi “volte a raggiungere questo obiettivo” è stato quello di “imporre
delle ingiuste limitazioni alla libertà delle comunità religiose di agire in accordo
con le loro convinzioni”. Per certi versi, ha proseguito Benedetto XVI, ciò viola
“la legge naturale su cui è fondata l’uguaglianza di tutti gli uomini”. Di qui, l’esortazione
ai presuli a far sì che “gli insegnamenti morali della Chiesa siano sempre presenti
nella loro integralità e siano difesi con convinzione”: “Fidelity
to the Gospel in no way restricts…” “La fedeltà al Vangelo – ha detto
il Papa – non restringe la libertà degli altri in alcun modo”. Anzi, “serve la loro
libertà offrendogli la verità”. I vescovi devono dunque “continuare ad insistere sul
diritto di partecipare al dibattito pubblico attraverso un dialogo rispettoso con
gli altri elementi della società”. Così facendo, ha aggiunto, “non state solo conservando
le antiche tradizioni britanniche di libertà di espressione e onesto scambio di opinioni”,
ma state anche dando voce “alle convinzioni di molte persone che non hanno i mezzi
per esprimerle”: “When so many of the population claim to
be Christian…” “Quando così tanta gente si proclama cristiana – si chiede
il Papa – come può qualcuno criticare il diritto di poter ascoltare il Vangelo?”.
La comunità cattolica inglese e gallese “deve parlare con una voce unita”, ha soggiunto,
affinché il messaggio salvifico di Cristo sia presentato in modo convincente al mondo.
Ciò richiede non solo dai vescovi, ma anche dai sacerdoti e dai catechisti, una particolare
attenzione alla voce dello Spirito, “che guida l’intera Chiesa nella verità” e nell’unità.
Benedetto XVI si è quindi soffermato sul ruolo dei laici chiamati a trasmettere la
fede alle nuove generazioni. “In un contesto sociale che incoraggia l’espressione
di una varietà di opinioni su ogni questione” è importante “riconoscere il dissenso
per ciò che è”: “It is the truth revealed through Scripture…” “E’
la verità rivelata attraverso la Scrittura e la Tradizione e articolata dal Magistero
della Chiesa che ci rende liberi”, ha detto il Papa. Né ha mancato di offrire una
riflessione sui rapporti ecumenici ed interreligiosi che in Gran Bretagna assumono
una grande importanza in ragione del variegato profilo demografico della popolazione.
Allo stesso tempo, ha chiesto ai vescovi di “implementare con generosità” le disposizioni
della Costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus per accogliere quei gruppi
di anglicani che vogliono entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica. Sono
convinto, ha detto il Pontefice, che “questi gruppi saranno una benedizione per la
Chiesa intera”: “On the occasion of my forthcoming Apostolic
Visit…” “In occasione della mia prossima visita apostolica in Gran Bretagna
– ha quindi affermato – potrò vedere personalmente” e confermare la fede dei credenti.
Ha così richiamato “l’esempio straordinario” del cardinale Newman, fedele alla Verità
rivelata, anche a costo personale: “Great writers and communicators
of his stature…” “Nella Chiesa di oggi, abbiamo bisogno di grandi scrittori
e comunicatori” della statura del cardinale Newman, ed ha espresso la speranza che
la devozione per lui “ispirerà molti a seguire i suoi passi”. Quindi, ha sottolineato
che il cardinale Newman, celebre per i suoi studi, fu innanzitutto un sacerdote. Nell’Anno
sacerdotale, ha così invitato i presuli a seguire il suo esempio di dedizione alla
preghiera, “di sensibilità pastorale per i bisogni del proprio gregge e passione per
l’annuncio del Vangelo”. Ancora, il Pontefice ha chiesto ai presuli di non risparmiare
energie “per incoraggiare le vocazioni ed evidenziare il reale significato come anche
la necessità del sacerdozio” per i fedeli. Questi ultimi, ha ribadito Benedetto XVI,
devono sostenere i loro preti e riconoscere le difficoltà che oggi devono affrontare.
I fedeli, ha detto ancora, devono evitare di guardare ai preti come a dei meri funzionari,
ma piuttosto devono gioire per questo dono del ministero sacerdotale.