Stati Uniti: per i vescovi la riforma sanitaria è un imperativo morale
"Mettere da parte le divisioni e gli interessi di parte per arrivare ad una riforma
sanitaria ormai indispensabile". Con il destino del corrente progetto di riforma in
dubbio, la prossima sfida è convincere i membri del Congresso degli Stati Uniti a
non abbandonare del tutto lo sforzo fatto fino a ora. Il cardinale DiNardo, presidente
della commissione episcopale per le Attività pro vita, il vescovo William Murphy di
Rockville Center, presidente della commissione episcopale per la Giustizia e lo Sviluppo
umano, e il vescovo John C. Wester di Salt Lake City, presidente della commissione
per le Migrazioni, lo hanno ribadito ai membri del Congresso attraverso una lettera
di una pagina e mezza nella quale tornano a sottolineare i principi fondamentali ai
quali, secondo i cattolici, la riforma sanitaria deve attenersi. "Sebbene il contesto
politico sia cambiato – si legge nel documento ripreso dall’Osservatore Romano - il
vuoto politico e morale che lascia decine di milioni di nostre sorelle e fratelli
senza accesso al sistema sanitario, rimane". "Abbiamo bisogno della riforma sanitaria",
aveva detto lo stesso cardinale DiNardo in un briefing con i media cattolici nella
sede della Conferenza episcopale degli Stati Uniti a Washington poco prima della Marcia
per la vita del 22 gennaio scorso, alla quale hanno partecipato 300.000 persone circa.
"Siamo preoccupati - aveva aggiunto - che non si possano includere più persone nei
programmi sanitari". Il porporato aveva ricordato che i vescovi degli Stati Uniti
non hanno mai appoggiato un particolare progetto di riforma ma hanno piuttosto indicato
delle "preoccupazioni" sulla vita che nascono dall'attuale legislazione. E che continueranno
a farlo anche in futuro. (A.L.)