2010-01-28 15:01:31

Svizzera: Forum economico mondiale a Davos


Secondo giorno di lavori a Davos, in Svizzera, dove da ieri economisti, politici e imprenditori sono riuniti per discutere di riforma del sistema finanziario globale ma anche di cambiamenti climatici. “Ripensare, riprogettare e ricostruire” è il tema dell’edizione odierna, chiamata a proporre soluzioni dopo la crisi economica mondiale. Ieri nel suo intervento il presidente francese Sarkozy ha evidenziato come la crisi sia stata dettata soprattutto dalla “perdita di valori e di punti di riferimento”. Federico Piana ha parlato del vertice di Davos con l’economista Alessandro Marangoni, docente all’Università Bocconi di Milano, e con Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli. Ascoltiamo Andrea Olivero:RealAudioMP3

R. – La crisi ha messo sotto gli occhi di tutti il fatto che le grandi questioni, le grandi scelte hanno un’immediata ricaduta sociale e la drammaticità di questa impone anche a tutti quanti di essere più saggi e più prudenti. Molte volte da Davos ci sono arrivati dei segnali che poi in realtà sono stati clamorosamente smentiti dai fatti veri e quindi questa volta la responsabilità di chi c’è è quella di andare davvero a indicare qualche strada percorribile.
 
D. – Prof. Marangoni, si è detto che bisogna rimettere mano alla finanza mondiale. Ma in che modo, secondo lei, bisogna farlo visto che in questi anni è stata un po’ fallace e ha pensato più ai suoi profitti piuttosto che all’economia reale?
 
R. – E’ proprio di questi giorni la notizia che anche in Italia verrà reso obbligatorio per le società quotate pubblicare i compensi dei top manager. Sembra un dettaglio, in realtà è un dettaglio rivelatore dell’approccio e del clima generale. Sicuramente è necessario ripensare come approcciare e come utilizzare questi meccanismi non per arricchire alcuni ma per creare valore per tutti. Da questo punto di vista l’economia è un motore straordinario di creazione e di ricchezza e come è stato evidenziato anche nell’ultima Enciclica Caritas in veritate il problema non è solamente come crearlo ma è anche come distribuirlo perché poi lo stesso mercato possa funzionare al meglio.
 
D. – Andrea Olivero, molti governi hanno dichiarato che è necessario più controllo sulle banche ma naturalmente le banche si sono dette contrarie a questo maggior controllo. Lei cosa ne pensa?
 
R. – Le regole non le deve dare lo stesso mondo economico a se stesso. Noi crediamo che ci sia da questo punto di vista una responsabilità chiara e forte della politica e questa crisi ci ha messo sotto gli occhi il fatto che quando poi i disastri vengono fatti qualcuno è chiamato a pagare ed è comunque la società nella sua interezza e noi non possiamo più accettare la logica per cui i profitti vanno ad alcuni e i costi, a fronte dei disastri che si compiono, invece vengono distribuiti tra tutti e in particolare vanno ad incidere rispetto poi alle fasce più deboli della popolazione, questo è il punto chiaro. Allora credo che la politica in questo caso debba imporsi. Se oggi non si fanno quelle riforme che sono state tanto promesse quando la crisi era particolarmente evidente noi rischiamo di ritornare esattamente nella condizione precedente. Noi abbiamo, invece, bisogno di una modifica di questo sistema che vada in profondità e che garantisca effettivamente che non si ripetano fatti come quelli.
 
D. – Prof. Marangoni, Benedetto XVI nella Caritas in veritate dice che è sostenibile solo uno sviluppo che rispetti la creazione e che non danneggi l’ambiente e nel messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno ha sottolineato che la costruzione di una pace solida è legata al rispetto del creato…
 
R. - Questo secondo me è sicuramente un tema centrale: il problema richiede regole globali e una messa in comune di tutta una serie di riflessioni. La questione ambientale, le energie rinnovabili, la tutela delle risorse naturali devono rappresentare una fonte di ricchezza, non una fonte di problemi. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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