Il Papa alle Pontificie Accademie: promuovere un umanesimo cristiano che dia ragioni
forti di vita e di speranza, soprattutto alle nuove generazioni
Di fronte al relativismo che domina la cultura contemporanea, serve una formazione
che promuova l’uomo nella sua integralità: è l’esortazione di Benedetto XVI rivolta
ai membri delle Pontificie Accademie, ricevuti stamani in occasione della loro Seduta
Pubblica, incentrata sul tema “La formazione teologica del presbitero”. Nell’ambito
dell’evento, è stato consegnato il Premio delle Pontificie Accademie, a nome del Papa,
al dr. John R. Mortensen, dell’Università americana di Cheyenne. L’indirizzo d’omaggio
è stato rivolto dal presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, mons. Gianfranco
Ravasi. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“L’odierna
cultura – ha osservato Benedetto XVI - risente fortemente di una visione dominata
dal relativismo e dal soggettivismo”. Ed ha denunciato quei “metodi e atteggiamenti
talora superficiali e perfino banali, che danneggiano la serietà della ricerca e della
riflessione”. Per questo, è stato il suo richiamo, si fa “urgente e necessario” ricreare
le condizioni essenziali “di una reale capacità di approfondimento nello studio e
nella ricerca”. In tale contesto, le Pontificie Accademie devono favorire una formazione
“che promuova l’uomo nella sua integralità e completezza”:
“Alla
carenza di punti di riferimento ideali e morali, che penalizza particolarmente la
convivenza civile e soprattutto la formazione delle giovani generazioni, deve corrispondere
un’offerta ideale e pratica di valori e di verità, di ragioni forti di vita e di speranza,
che possa e debba interessare tutti, soprattutto i giovani”. “Tale
impegno – ha sottolineato – deve essere particolarmente cogente nell’ambito della
formazione dei candidati al ministero ordinato, come esige l’Anno Sacerdotale e come
conferma la felice scelta di dedicargli la vostra annuale Seduta Pubblica”. Il Papa
ha così constatato che “la cultura contemporanea e, ancor più gli stessi credenti”
sollecitano continuamente “la riflessione e l’azione della Chiesa nei vari ambiti
in cui emergono nuove problematiche”, specie nella ricerca filosofica e teologica
propria delle Pontificie Accademie:
“In questi
delicati spazi di ricerca e di impegno, siete chiamati a offrire un contributo qualificato,
competente e appassionato, affinché tutta la Chiesa, e in particolare la Santa Sede,
possa disporre di occasioni, di linguaggi e di mezzi adeguati per dialogare con le
culture contemporanee e rispondere efficacemente alle domande e alle sfide che l’interpellano
nei vari ambiti del sapere e dell’esperienza umana”. Ricordando
l'incontro con gli artisti in Cappella Sistina, lo scorso 21 novembre, il Papa ha
definito "delicato e importante" il "dialogo tra la fede cristiana e la creatività
artistica". Nel loro compito, ha poi affermato, le Pontificie Accademie possono ispirarsi
al modello, “sempre attuale”, di San Tommaso d’Aquino di cui ricorre oggi la memoria
liturgica:
“Egli, infatti, riuscì ad instaurare
un confronto fruttuoso sia con il pensiero arabo, sia con quello ebraico del suo tempo,
e, facendo tesoro della tradizione filosofica greca, produsse una straordinaria sintesi
teologica, armonizzando pienamente la ragione e la fede”. Il
“Doctor Angelicus”, ha soggiunto il Papa, “lasciò già nei suoi contemporanei un ricordo
profondo e indelebile, proprio per la straordinaria finezza e acutezza della sua intelligenza
e la grandezza e originalità del suo genio, oltre che per la luminosa santità della
vita”. Fiduciosi nella possibilità della “ragione umana” e nella piena fedeltà all’immutabile
deposito della fede, è stata la sua esortazione, occorre come fece San Tommaso d’Aquino,
“attingere sempre alle ricchezze della Tradizione, nella costante ricerca della “verità
delle cose”:
“Per questo, è necessario che le
Pontificie Accademie siano oggi più che mai Istituzioni vitali e vivaci, capaci di
percepire acutamente sia le domande della società e delle culture, sia i bisogni e
le attese della Chiesa, per offrire un adeguato e valido contributo e così promuovere,
con tutte le energie ed i mezzi a disposizione, un autentico umanesimo cristiano”. Dal
canto suo, mons. Ravasi - riprendendo un'immagine tratta dal Libro del Siracide -
ha paragonato le sette Pontificie Accademie ad un arcobaleno multicolore, "le cui
iridiscenze sono molteplici e variegate, ma insieme creano armonia".