Il cardinale Rylko invoca un nuovo stile di collaborazione tra sacerdoti e laici
C’è bisogno di un “nuovo stile di collaborazione” tra sacerdoti e laici. Lo ha dichiarato
il cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, intervenendo
al V Colloquio di Roma, conclusosi oggi, organizzato dalla Comunità dell’Emmanuele
e dall’Istituto Universitario Pierre Goursat, in collaborazione con il Pontificio
Istituto “Redemptor Hominis”. Il tema dell’incontro, come riporta l'agenzia Zenit,
è stato “Sacerdoti e laici nella missione”. “Il nuovo stile di collaborazione tra
sacerdote e laici – ha spiegato il porporato – presuppone che i presbiteri riconoscano
l’identità propria dei fedeli laici e ne valorizzino effettivamente la missione nella
Chiesa e nel mondo, guardandosi sia dal nutrire diffidenza nei loro confronti e dall’assumere
atteggiamenti paternalistici ed autoritari nel governo delle comunità parrocchiali,
sia da quella falsa promozione del laicato che, non rispettandone la specificità della
vocazione, rischia di tramutarsi in un alibi per il disimpegno e la rinuncia ai propri
doveri pastorali verso la comunità cristiana”. D’altro canto i laici, secondo il cardinale
polacco, devono sentire “un vivo senso di appartenenza ecclesiale”. “Ognuno deve fare
la sua parte: sacerdoti e laici”, ha aggiunto il cardinale Rylko, che ha poi elogiato
i tanti movimenti ecclesiali sorti dopo il Concilio vaticano II. Movimenti che rappresentano
“una grande possibilità pastorale da cogliere” e che “possono costituire un nucleo
vitale delle parrocchie in cui operano”. (F.C.)