2010-01-27 15:38:25

Costa Rica: messaggio dei vescovi alla vigilia delle elezioni


Con un pressante invito a votare “per decidere sulle persone che guideranno i destini della nazione” nei prossimi anni, i vescovi del Costa Rica in un breve documento analizzano le principali sfide che saranno affrontate nelle importanti elezioni presidenziali del prossimo 7 febbraio, competizione alla quale partecipano otto candidati fra cui una donna. La nota episcopale aggiorna un precedente documento, ampio e approfondito (“Sentieri verso una democrazia autentica”) nel quale i presuli ribadivano che “politica è una nobile attività quando è capace di orientarsi sui cammini della giustizia, del rispetto della vita umana, del matrimonio, della famiglia, della libertà religiosa e della ricerca del bene comune”. Gli otto vescovi costaricensi, con a capo l’attuale presidente dell’episcopato mons. Hugo Barrantes Ureña, arcivescovo di San José, ricordano agli elettori l’assoluto bisogno di “fare uso del discernimento, della retta ragione, pensando sempre il meglio per la patria” e dunque valutando adeguatamente quanto i candidati dicono su un “piano realistico di sviluppo integrale, ovvero un Progetto-Paese” e non dimenticando che, come afferma Benedetto XVI, “l’ordine giusto della società e dello Stato sono il compito principale della politica”. I presuli poi elencano diverse difficoltà che affronta la nazione centroamericana e che dovranno assumere come principali sfide le prossime nuove autorità. Tra questi ricordano al primo posto l’ordine e la sicurezza minacciati dalle “grandi differenze regionali, dalla violenza sociale, della mancanza di rispetto per la vita, la povertà persistente, l’instabilità del nucleo familiare, le disuguaglianze economiche, la corruzione, la mancanza di lavoro e i danni all’ambiente”. In particolare però i presuli sottolineano la diffusione di un clima di relativismo etico e morale e dunque chiedono ai politici, ai candidati, di dare risposte chiare, trasparenti ed oneste, pensando alla verità e profondità delle questioni e non alla conquista del voto o alla simpatia elettorale. I vescovi del Costa Rica, rivolgendosi in particolari ai cattolici, rammentano che la fede in Cristo comporta un'identità di discepoli e ciò “non è un dato secondario o marginale che si può sciogliere nell’esercizio dei diritti della cittadinanza poiché la “fede cristiana, ha delle implicanze ineludibili sul piano della morale politica e della vita pubblica”. “Esortiamo tutti - concludono i vescovi - ad analizzare e discernere con attenzione alla luce della ragione e dell’etica” i contenuti e i programmi ai quali dare il proprio consenso". (A cura di Luis Badilla)







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