Venezuela: contro la violenza i vescovi chiedono di promuovere l'amore e il rispetto
per la vita
Gli arcivescovi e vescovi del Venezuela, al termine della loro XCIII Assemblea Ordinaria,
hanno inviato un comunicato a tutto il popolo venezuelano. Il documento è diviso in
3 parti. Nella prima parte, intitolata “La nostra realtà”, i vescovi - riferisce l'agenzia
Fides - rilevano che “il nostro paese sta vivendo una situazione sociale, politica
ed economica che denota un allontanamento da Dio” e continuano: “Siamo molto preoccupati
per le azioni e le dichiarazioni dei rappresentanti del governo che minano lo spirito
democratico”. Denotano quindi la poca trasparenza nell'utilizzo dei fondi pubblici,
e allo stesso tempo, la crescita della violenza, dell'insicurezza e della criminalità.
Riguardo ai “criteri necessari”, esposti nella seconda parte, l’episcopato venezuelano
ricorda: siamo un paese che cerca la pace e l'armonia sociale. La fede dei cristiani
deve avere una chiara manifestazione, non solo nell'incontro intimo con Gesù Cristo.
La costruzione della nuova società compete non solo a coloro che detengono qualche
autorità, ma a tutti. Bisogna sempre andare alla ricerca di un dialogo fruttuoso.Le
proposte dei vescovi sono: promuovere i principi e i valori cristiani; necessità del
dialogo come unica via per risolvere i problemi; rispetto delle decisioni prese dalla
popolazione nel referendum del dicembre 2007 con la bocciatura della proposta di riforma
costituzionale; controllo dell'utilizzo dei fondi pubblici; impegno comune di tutti
per promuovere l'amore e il rispetto per la vita. Quindi l’episcopato rivolge alcune
raccomandazioni: “Ai nostri concittadini diciamo: bisogna mantenere lo spirito civico
di patriottismo che si dimostra anche nel denunciare le ingiustizie. Alle autorità:
bisogna agire in modo corretto seguendo un giusto processo, applicare con moderazione
e obiettività le sanzioni penali. A tutti ricordiamo il deferente rispetto per la
dignità della persona umana e per la promozione dei diritti e dei doveri”. Inoltre
occorre considerare con urgenza una politica di rispetto per l'ambiente. A conclusione
del documento, i presuli ribadiscono l’assunzione del loro impegno pastorale “di camminare
con tutti, lavorando con le nostre migliori energie per raggiungere questo obiettivo”.
(R.P.)