2010-01-26 14:45:22

El Salvador: mons. Escobar parla del Paese e ricorda il 30.mo della morte di mons. Romero


Nella sua abituale conferenza stampa dopo la Santa Messa della domenica, l’arcivescovo di San Salvador mons. Luis Escobar, interpellato dai giornalisti, ha sottolineato l’importanza che la classe politica e le autorità dello Stato “abbiano a cuore i problemi concreti, seppure piccoli, dei salvadoregni, in particolare il carovita”. Il presule, in concreto, ha voluto fare riferimento all’applicazione a sorpresa di nuove tariffe per l’acqua potabile e ha chiesto ai responsabile dell’Amministrazione del servizio pubblico di “agire con rispetto e responsabilità”. L’arcivescovo di San Salvador ha chiesto inoltre che il governo realizzi “un’indagine per individuare gli errori che sono stati commessi in questa materia e, al tempo stesso, prenda le decisioni necessarie per cancellare gli errori e dare sollievo ai settori più poveri della popolazione duramente colpiti”. “Sono cose che si devono e si possono fare” ha commentato il presule che, per il medesimo motivo, si è complimentato con i membri del Congresso, che pochi giorni fa hanno decretato la fine della “quota minima per la telefonia fissa” ritenuta un balzello che penalizzava i meno abbienti. D’altra parte, mons. Escobar, con riferimento alla plenaria dell’Episcopato che ha chiuso i suo lavori venerdì scorso, ha riflettuto anche sul bisogno di far fronte con “misure efficaci alla violenza, alla delinquenza e alla criminalità che colpiscono severamente la popolazione salvadoregna” e perciò, con i vescovi, ha rinnovato “l’appello all’unità nazionale per combattere insieme, tutti i settori della società, una simile e insidiosa piaga”. Tra le tante forme di violenza che il Paese conosce c’è anche purtroppo, ha detto, quella contro le “persone non ancora nate e dunque contro la vita innocente e indifesa”. L’arcivescovo ha spiegato che nel corso della plenaria i presuli hanno analizzato a fondo la situazione ecclesiale, gli impegni della Missione continentale, e “ovviamente – ha precisato – quella nazionale, occupandoci in particolare del bilancio possibile a 18 anni della firma degli Accordi di pace che misero fine alla guerra”. Al riguardo mons. Escobar ha rinnovato l’apprezzamento della Chiesa per la richiesta di perdono fatta a nome dallo Stato dal Presidente Mauricio Funes, che in questo modo riconosce “che in passato anche le istituzioni si sono rese colpevoli di violazioni dei diritti umani”. Infine, l’arcivescovo ha osservato che cominceranno presto la preparazione di numerosi eventi religiosi, ecclesiali, culturali e missionari con i quali, il 24 marzo prossimo, i cattolici salvadoregni ricorderanno i 30 anni dell’assassinio di mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, ucciso per odio alla fede e per far tacere la sua voce profetica. (L.B.)







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