El Salvador: mons. Escobar parla del Paese e ricorda il 30.mo della morte di mons.
Romero
Nella sua abituale conferenza stampa dopo la Santa Messa della domenica, l’arcivescovo
di San Salvador mons. Luis Escobar, interpellato dai giornalisti, ha sottolineato
l’importanza che la classe politica e le autorità dello Stato “abbiano a cuore i problemi
concreti, seppure piccoli, dei salvadoregni, in particolare il carovita”. Il presule,
in concreto, ha voluto fare riferimento all’applicazione a sorpresa di nuove tariffe
per l’acqua potabile e ha chiesto ai responsabile dell’Amministrazione del servizio
pubblico di “agire con rispetto e responsabilità”. L’arcivescovo di San Salvador ha
chiesto inoltre che il governo realizzi “un’indagine per individuare gli errori che
sono stati commessi in questa materia e, al tempo stesso, prenda le decisioni necessarie
per cancellare gli errori e dare sollievo ai settori più poveri della popolazione
duramente colpiti”. “Sono cose che si devono e si possono fare” ha commentato il presule
che, per il medesimo motivo, si è complimentato con i membri del Congresso, che pochi
giorni fa hanno decretato la fine della “quota minima per la telefonia fissa” ritenuta
un balzello che penalizzava i meno abbienti. D’altra parte, mons. Escobar, con riferimento
alla plenaria dell’Episcopato che ha chiuso i suo lavori venerdì scorso, ha riflettuto
anche sul bisogno di far fronte con “misure efficaci alla violenza, alla delinquenza
e alla criminalità che colpiscono severamente la popolazione salvadoregna” e perciò,
con i vescovi, ha rinnovato “l’appello all’unità nazionale per combattere insieme,
tutti i settori della società, una simile e insidiosa piaga”. Tra le tante forme di
violenza che il Paese conosce c’è anche purtroppo, ha detto, quella contro le “persone
non ancora nate e dunque contro la vita innocente e indifesa”. L’arcivescovo ha spiegato
che nel corso della plenaria i presuli hanno analizzato a fondo la situazione ecclesiale,
gli impegni della Missione continentale, e “ovviamente – ha precisato – quella nazionale,
occupandoci in particolare del bilancio possibile a 18 anni della firma degli Accordi
di pace che misero fine alla guerra”. Al riguardo mons. Escobar ha rinnovato l’apprezzamento
della Chiesa per la richiesta di perdono fatta a nome dallo Stato dal Presidente Mauricio
Funes, che in questo modo riconosce “che in passato anche le istituzioni si sono rese
colpevoli di violazioni dei diritti umani”. Infine, l’arcivescovo ha osservato che
cominceranno presto la preparazione di numerosi eventi religiosi, ecclesiali, culturali
e missionari con i quali, il 24 marzo prossimo, i cattolici salvadoregni ricorderanno
i 30 anni dell’assassinio di mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador,
ucciso per odio alla fede e per far tacere la sua voce profetica. (L.B.)