Bangladesh: banda armata aggredisce un attivista cattolico e sua moglie
Una banda armata di teppisti ha assaltato un attivista cattolico, leader di un’associazione
che si batte per i diritti delle comunità indigene. Il fatto è avvenuto il 22 gennaio
scorso a Netrokona, distretto del Bangladesh centrale, 173 km dalla capitale Dhaka.
Sanjeeb Drong e la moglie Mitali Chisim - riferisce l'agenzia AsiaNews - stavano rientrando
a casa, quando un gruppo di otto persone li ha attaccati. Solo l’intervento del vescovo
e di alcuni fedeli ha sventato il tentativo di assalto, che pare legato ai festeggiamenti
per i 100 anni di una locale comunità cattolica. “La Madonna mi ha salvato la vita”
racconta Sanjeeb Drong, “ma sia io che mia moglie abbiamo riportato serie ferite.
Ho paura”. L’attivista cattolico è originario del nord e ricopre la carica di segretario
generale del Forum delle popolazioni indigene del Bangladesh, un organismo nazionale
che comprende 45 comunità del Paese. Mons. Paul Ponen Kubi, vescovo di Mymensingh,
conferma di essere intervenuto in aiuto dell’attivista cattolico, ma non vuole commentare
l’accaduto. Padre Simon Hacha, parroco della chiesa di San Giuseppe, riferisce di
aver visto l’uomo “sanguinare e lo abbiamo portato in parrocchia per i medicare le
ferite”. Il sacerdote testimonia “lo shock dei fedeli” per l’attacco subito alla vigilia
delle celebrazioni per i 100 anni di vita della locale comunità cattolica. “Siamo
confusi – aggiunge – e temiamo nuovi assalti durante i festeggiamenti: vogliamo sicurezza”.
Intanto diverse organizzazioni per i diritti umani, attivisti studenteschi e leader
cristiani condannano senza mezzi termini l’attacco e chiedono punizioni esemplari
per gli assalitori, ma soprattutto di “garantire la sicurezza in vista del giubileo
della chiesa di San Giuseppe”. (R.P.)