2010-01-25 15:23:02

L'India: nel 60° della Repubblica, il cardinale Gracias ricorda l'impegno della Chiesa


L’India celebra domani il 60° anniversario della proclamazione della Repubblica e dell’entrata in vigore della Costituzione, avvenuti il 26 gennaio 1950. In occasione di questa importante ricorrenza, il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente dei vescovi indiani, spiega all'agenzia AsiaNews quanto è stato fatto e quanto ancora bisogna fare per rendere l’India un Paese sempre più democratico e pluralista, dove trovino tutela e rispetto dei diritti anche i Dalit, i tribali, le donne e gli altri gruppi più vessati. Mentre lo Stato indiano si avvia ad avere sempre maggiore importanza economica e politica, si ricorda il ruolo della Chiesa cattolica nella più grande democrazia al mondo. “In India la Chiesa cattolica – spiega il porporato - è sempre stata al servizio della Nazione per realizzare il bene comune. In accordo con il messaggio del Vangelo di Gesù che è amore e servizio agli altri, amore per gli altri come a se stesso, che si mostra nello spirito di servizio. Dopo lo Stato, la Chiesa è la principale istituzione che provvede all’istruzione nel Paese, per formare persone che possano dare un effettivo contributo alla società e alla Nazione”. “La Chiesa è anche molto attiva nel settore della sanità, che segue con una diffusa rete di centri sanitari nell’intero Paese, persino in zone remote rurali dove non sono presenti strutture pubbliche”. “Inoltre i cattolici sono promotori del dialogo, per costruire ponti di comprensione, fiducia e armonia tra gente di ogni casta, credo politico e religioso e appartenenza etnica, nella nostra amata India”. “Tra i problemi attuali, promuoviamo anche il rispetto dell’ambiente, sia con l’intervento personale dei fedeli che tramite le nostre istituzioni. Per noi questo non significa solo salvaguardare il futuro e la salute del Paese, ma anche ricordare come la creazione sia opera di Dio, che va rispettata. Ci adoperiamo per rendere i fedeli consapevoli che occorre rispettare e avere cura dell’ambiente, che è un dono di Dio a ognuno di noi. L’uomo non ha diritto di sfruttare come crede le risorse ambientali, anche a danno degli altri. Tutti devono invece agire in modo responsabile e rispettare la natura”. (R.P.)







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