Libano. Precipita aereo dell’Ethiopian Airlines con 92 persone a bordo
Non ci sarebbe alcun sopravvissuto tra le 92 persone a bordo del velivolo dell’Ethiopian
Airlines precipitato - per cause ancora da stabilire – subito dopo il decollo da Beirut.
Tra i passeggeri la moglie dell’ambasciatore francese in Libano. Intanto nel Paese
è stato decretato il lutto nazionale mentre le ricerche in mare aperto proseguono
con molta difficoltà a causa delle condizioni atmosferiche proibitive.
Afghanistan Il
ministro degli Esteri inglese David Miliband ritiene che la campagna in Afghanistan
sia “ad un momento decisivo” ed auspica che dalla Conferenza di Londra sul Paese asiatico
di giovedì prossimo esca “la cornice per una soluzione politica”. Per il capo del
Foreign Office, è importante che diversi Paesi europei abbiano deciso di inviare più
truppe, “ma più truppe - ha detto - non vinceranno da sole questa guerra” e dunque
è importante “migliorare il coordinamento tra parte militare e parte civile”. La Gran
Bretagna, in occasione dei prossimi vertici di Londra su Afghanistan e Yemen, ha elevato
da “importante” a “grave” lo stato di allerta anti-terrorismo, un livello nel quale
la possibilità di un attentato è considerata ''molto probabile''. L’allarme, però,
è alto in tutto il mondo, dagli Stati Uniti allo Sri Lanka, dall’India alla Turchia.
Sulla destabilizzazione internazionale creata da al Qaeda, Salvatore Sabatino
ha intervistato Maurizio Calvi, presidente del Centro Alti Studi Lotta al Terrorismo:
R. – In primo
luogo, l’incontro a Londra con i capi di Stato determina sempre una maggiore allerta
e quindi si alza il livello di allarme in quei contesti. In secondo luogo al Qaeda
non approfitta dei grandi eventi, ma è esso stesso che costruisce il grande evento
sia mediatico, sia ovviamente espressione di una violenza che può esplodere. La terza
considerazione è che Stati Uniti e Gran Bretagna sono Paesi in cui si concentra maggiormente
l’attenzione di al Qaeda.
D. – C’è un dato di fatto:
se prima le organizzazioni terroristiche attaccavano il cuore dell’Occidente - pensiamo
agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna, alla Spagna - oggi preferisconoagire
in Paesi con sistemi di sicurezza più deboli. Com’è cambiata la strategia del terrore
in questi anni?
R. – Intanto è cambiata proprio la
dislocazione nei vari contesti territoriali e geografici del mondo. Al Qaeda si concentra
sempre in Stati deboli dal punto di vista statuale – Somalia, Yemen e quanti altri
– ed è là che nascono le organizzazioni, che si affermano le organizzazioni e si affina
al contempo l’organizzazione di al Qaeda. Ovviamente la struttura di al Qaeda è una
struttura territoriale, non più governata da uno schema centrale. E poi dobbiamo considerare
la concentrazione di truppe sempre più forti in Afghanistan: tanto più è forte la
risposta dell’Occidente, tanto più è forte la controspinta di al Qaeda.
Turchia Il
capo di Stato turco Abdullah Gul incontra oggi ad Istanbul il presidente afghano Hamid
Karzai e quello pachistano Asif Ali Zardari in quella che sarà la quarta riunione
trilaterale, nell'ambito del processo di cooperazione avviato dai leader degli stessi
Paesi nel 2007 nella capitale turca, denominato “Dichiarazione di Ankara”. La riunione,
secondo quanto riferisce l'agenzia turca Anadolu, sarà incentrata sulle relazioni
bilaterali tra Kabul e Islamabad, sulle ripercussioni nell'intera regione e sui progetti
congiunti tesi a contribuire alla stabilità, prosperità e sicurezza dell'area. Nel
corso dei lavori, secondo osservatori locali, si parlerà senza dubbio anche dei motivi
alla base della decisione del governo di Kabul, annunciata ieri, di far slittare al
18 settembre le elezioni politiche previste in un primo tempo per il 22 maggio.
Conclusa
la missione dell’inviato Usa in Medio Oriente Si è conclusa la missione in
Medio Oriente dell'inviato del presidente Usa per la regione, George Mitchell. Dopo
aver incontrato ieri sera al Cairo il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul Gheit
ed il capo dei servizi segreti Omar Suleiman, l'inviato di Obama ha preso stamani
un aereo speciale che lo riporterà negli Usa attraverso l'Irlanda. Nella sua missione,
volta a far ripartire il processo di pace, Mitchell si era recato in Libano, Siria,
Israele, Cisgiordania e Giordania.
Commissione Ue: nessun pericolo per la
stabilità dell’euro “Nessun pericolo per la stabilità della zona euro”: lo
garantisce la Commissione Ue, smentendo quanto riportato due giorni fa dal settimanale
tedesco Der Spiegel in un articolo. Articolo in cui si cita un documento dei servizi
del commissario Ue uscente agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, preparato
per l'Eurogruppo, in cui - secondo il periodico - si sottolineerebbe l'esistenza di
rischi per l'euro e per la coesione dell'unione monetaria. “Si tratta di un articolo
sensazionalistico - ha affermato Amelia Torres, portavoce del commissario Almunia
- perchè la nostra analisi non contempla assolutamente alcun pericolo per la stabilità
nela zona euro”. In particolare nel servizio del settimanale si citavano le preoccupazioni
di Bruxelles non solo per la situazione della Grecia, ma anche per quella di Irlanda
e Spagna, che hanno accumulato grossi deficit beneficiando per anni di tassi di interesse
molto bassi e che ora stanno assistendo all'esplosione dei loro deficit. (Panoramica
internazionale a cura di Fausta Speranza)
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