L'Abate Edmund Power: preghiera, Parola, ospitalità, la via benedettina verso l'unità
La Settimana di preghiera per l’unità è vissuta in modo particolare nella Basilica
di San Paolo fuori le Mura. Davide Dionisi ne ha parlato con l’Abate della
Basilica, il benedettino dom Edmund Power: R.
– Ogni anno, in tutto l’Ottavario, noi celebriamo qualcosa ed ogni sera con un gruppo
cattolico, oppure con un gruppo di altra tradizione. Quest’anno abbiamo accolto la
Chiesa evangelica luterana di Roma e anche i greco-ortodossi della parrocchia di San
Teodoro. Ogni sera, dunque, c’è stata questa concentrazione di preghiera, di intercessione
per l’unità. Il Santo Padre mette sempre enfasi sulle questioni dell’ecumenismo, ma
mi sembra che la festa stessa sia una festa bella per l’idea di conversione di Paolo,
quando lui ha scoperto il vero significato della vita, che è Cristo, che è morto e
risorto, e che in Cristo c’è l’unità.
D. - Perché
questa particolare attenzione da parte vostra al dialogo?
R.
– Ci viene da Paolo stesso, l’Apostolo delle Genti, che ha predicato in tutto il mondo.
Lui è l’Apostolo delle Genti. E questa apertura di Paolo mi sembra che abbia fatto
sì che lui sia un simbolo particolarmente collegato a questo movimento per l’unità
dei cristiani. Inoltre, abbiamo diversi temi nella sua teologia. Per esempio, nella
prima lettera ai Corinzi parla dell’unità in diversi modi. In un certo senso, la teologia
dell’ecumenismo si trova proprio nelle Lettere dell’Apostolo Paolo. Questo è un elemento
importante, perché questo luogo di San Paolo fuori le Mura è diventato negli ultimi
anni un luogo particolarmente collegato all’opera e alla preghiera per l’unità dei
cristiani.
D. – In che modo sviluppate tale progetto?
R.
– Nella nostra Regola credo ci siano due elementi importanti. Uno è quello che io
chiamo la mistica della Parola di Dio. La nostra vita benedettina è una vita contemplativa,
basata sulla contemplazione e la meditazione della Parola di Dio. Sappiamo bene che
la Parola di Dio è condivisa totalmente da tutti coloro che credono in Cristo. L’Eucaristia,
purtroppo, come celebrazione sacramentale, non è capita allo stesso modo. Questo,
dunque, non è ancora purtroppo un punto di comunione. La Parola può esserlo, però.
Il secondo aspetto è quello dell’ospitalità, perché nella vita monastica noi cerchiamo
sempre di implementare questo spirito di accoglienza, anche nel nostro modo di vivere. (Montaggio
a cura di Maria Brigini)