L’unità dei cristiani e la molteplicità dei carismi: al centro delle parole del Papa
all’Angelus
La preghiera per l’unità dei cristiani e la ricchezza dei carismi all’interno della
Chiesa sono stati i temi della riflessione del Papa all’Angelus, recitato in piazza
San Pietro. Inoltre, un pensiero a San Francesco di Sales e al sacerdote e martire
catalano proclamato Beato ieri a Barcellona. Il servizio di Fausta Speranza: La
Chiesa non è un organismo uniforme: il Papa commentando la prima Lettera ai Corinzi,
proposta dall’odierna liturgia, invita tutti a riflettere sulla specificità della
Chiesa. San Paolo la paragona ad un corpo umano che “è uno solo ma ha molte membra”.
E Benedetto XVI spiega che la Chiesa si presenta “come un organismo ricco e vitale,
non uniforme, frutto dell’unico Spirito che conduce tutti ad unità profonda”. “La
chiesa – aggiunge il Papa – assume le diversità senza abolirle e realizzando un insieme
armonioso”. La Chiesa “prolunga nella storia la presenza del Signore risorto”. E’
qui la sua santità:
“E’ proprio in Cristo e nello Spirito che la Chiesa
è una e santa, cioè un’intima comunione che trascende le capacità umane e le sostiene”.
Riflessioni
che assumono particolare significato nella Settimana di preghiera per l’unità dei
cristiani che si concluderà domani ma che vivrà oggi pomeriggio la tradizionale celebrazione
dei Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, presieduta dal Papa con la partecipazione
dei Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma. Occasione
preziosa di preghiera:
“Invocheremo da Dio il dono della piena unità
di tutti i discepoli di Cristo e, in particolare, secondo il tema di quest’anno, rinnoveremo
l’impegno di essere insieme testimoni del Signore crocifisso e risorto (cfr Lc 24,48).
La comunione dei cristiani, infatti, rende più credibile ed efficace l’annuncio del
Vangelo, come affermò lo stesso Gesù pregando il Padre alla vigilia della sua morte:
“Che siano una sola cosa … perché il mondo creda”.
Poi il Papa ricorda
la figura di san Francesco di Sales, la cui memoria liturgica ricorre oggi:
“Si
dedicò con grande frutto alla predicazione e alla formazione spirituale dei fedeli,
insegnando che la chiamata alla santità è per tutti e che ciascuno – come dice san
Paolo con il paragone del corpo – ha il suo posto nella Chiesa”. San
Francesco di Sales è patrono dei giornalisti e della stampa cattolica e dunque il
Papa affida alla sua spirituale assistenza il Messaggio per la Giornata Mondiale
delle Comunicazioni Sociali, presentato ieri in Vaticano. Dopo
la preghiera mariana, un pensiero al sacerdote e martire catalano Josè Samso I Elias,
ucciso durante la guerra civile, proclamato Beato ieri a Barcellona: “Da
vero testimone di Cristo, morì perdonando i suoi persecutori. Per i sacerdoti, specialmente
per i parroci, egli costituisce un modello di dedizione alla catechesi e alla carità
verso i poveri”. Nei saluti nelle
varie lingue, “l’invito alla preghiera per l’unità dei cristiani” e l’invito ad “essere
generosi con i doni che Dio ci fa”, ricordando che “Dio vuole che lo serviamo nell’unità
della fede”. Poi i saluti in italiano:
“In particolare i ragazzi della
Diocesi di Milano, che a Pentecoste faranno la professione di fede, e quelli della
parrocchia di San Romano in Roma, che si preparano alla Cresima; come pure i fedeli
di Avellino, Gubbio e Cecchina, e il gruppo della Banca di Piacenza. Rivolgo uno speciale
saluto alle famiglie del Movimento dell’Amore Familiare e a quanti questa notte hanno
vegliato nella chiesa di San Gregorio VII pregando per soluzioni giuste e pacifiche
dei problemi dell’immigrazione. A tutti auguro una buona domenica. Buona settimana”.