2010-01-24 13:49:07

Le responsabilità dei media al centro dell'Omelia del cardinale Bagnasco alla Messa con il personale RAI, nel giorno di San Francesco di Sales


“Nella vostra attività, segnata da ritmi serrati e convulsi, lasciatevi guidare sempre e comunque dal desiderio di voler servire le persone e la società”. Così, in occasione dell’odierna memoria liturgica di San Francesco di Sales – patrono dei giornalisti e della stampa cattolica - il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, durante la Santa Messa celebrata stamattina presso il Teatro delle Vittorie di Roma alla presenza dei dirigenti e del personale della Rai. Il porporato, richiamando il discorso pronunciato da Benedetto XVI il giorno dell’Immacolata, ha invitato i presenti a non “perdere mai il gusto e la passione di costruire”. L’uomo – ha detto – oltre che della casa, “ha bisogno della “strada”, vale a dire di conoscere ciò che accade oltre di lui e che gli interessa e lo riguarda perché si riconosce dentro ad una storia più grande che è quella del mondo”. Per questo “la strada deve entrare nella sua casa – quasi diventare ambiente – ma non in modo selvaggio, sebbene il più possibile rispettoso, cercando con responsabilità di scegliere e di coniugare, tra ciò che è notiziabile, quanto è più necessario, utile, buono. Una responsabilità – ha affermato – “che è doverosa da parte del mondo mediale, e che si affianca a quella insostituibile di ogni persona, così da stabilire un circolo virtuoso per mantenere il più alto possibile il livello della domanda e dell’offerta”. Allora – ha spiegato il cardinale – “la casa non sarà ridotta a mercato, e la strada dell’informazione potrà umilmente gioire di partecipare alla costruzione di una dimora più umana”. Il cardinale Bagnasco ha poi richiamato un terzo elemento che è il Cielo, dunque la dimensione religiosa. Da qui l’invito agli operatori dei media a “non dimenticare i valori dell’anima”. “Senza la strada la casa dell’uomo è una prigione, senza il Cielo diventa soffocante”. Nella sua conclusione il porporato ha fatto nuovamente riferimento alle parole del Papa che – ha spiegato – “apre alle speranza e ricorda che i media possono incupire, ma possono anche illuminare; possono indurire, ma anche sciogliere; possono distruggere – e ne abbiamo frequenti esempi! – ma possono anche edificare”. (E. B.)







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