Le responsabilità dei media al centro dell'Omelia del cardinale Bagnasco alla Messa
con il personale RAI, nel giorno di San Francesco di Sales
“Nella vostra attività, segnata da ritmi serrati e convulsi, lasciatevi guidare sempre
e comunque dal desiderio di voler servire le persone e la società”. Così, in occasione
dell’odierna memoria liturgica di San Francesco di Sales – patrono dei giornalisti
e della stampa cattolica - il presidente della Conferenza episcopale italiana, il
cardinale Angelo Bagnasco, durante la Santa Messa celebrata stamattina presso il Teatro
delle Vittorie di Roma alla presenza dei dirigenti e del personale della Rai. Il porporato,
richiamando il discorso pronunciato da Benedetto XVI il giorno dell’Immacolata, ha
invitato i presenti a non “perdere mai il gusto e la passione di costruire”. L’uomo
– ha detto – oltre che della casa, “ha bisogno della “strada”, vale a dire di conoscere
ciò che accade oltre di lui e che gli interessa e lo riguarda perché si riconosce
dentro ad una storia più grande che è quella del mondo”. Per questo “la strada deve
entrare nella sua casa – quasi diventare ambiente – ma non in modo selvaggio, sebbene
il più possibile rispettoso, cercando con responsabilità di scegliere e di coniugare,
tra ciò che è notiziabile, quanto è più necessario, utile, buono. Una responsabilità
– ha affermato – “che è doverosa da parte del mondo mediale, e che si affianca a quella
insostituibile di ogni persona, così da stabilire un circolo virtuoso per mantenere
il più alto possibile il livello della domanda e dell’offerta”. Allora – ha spiegato
il cardinale – “la casa non sarà ridotta a mercato, e la strada dell’informazione
potrà umilmente gioire di partecipare alla costruzione di una dimora più umana”. Il
cardinale Bagnasco ha poi richiamato un terzo elemento che è il Cielo, dunque la dimensione
religiosa. Da qui l’invito agli operatori dei media a “non dimenticare i valori dell’anima”.
“Senza la strada la casa dell’uomo è una prigione, senza il Cielo diventa soffocante”.
Nella sua conclusione il porporato ha fatto nuovamente riferimento alle parole del
Papa che – ha spiegato – “apre alle speranza e ricorda che i media possono incupire,
ma possono anche illuminare; possono indurire, ma anche sciogliere; possono distruggere
– e ne abbiamo frequenti esempi! – ma possono anche edificare”. (E. B.)