2010-01-21 15:22:17

Si chiude a Bari il Meeting mondiale della gioventù promosso dall'Onu


Ultima giornata di lavori a Bari per il primo Meeting mondiale della gioventù in occasione dell’Anno internazionale dedicato ai giovani e promosso dall’Onu. C'è attesa per la presentazione del documento finale, che contiene il piano di azione per realizzare gli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite. Tanti i temi affrontati in tre giorni di lavoro: dall’economia globale all’ambiente, dalla sicurezza allo sviluppo umano. Alessandra De Gaetano ne ha parlato con Luca Bergamo, direttore del Meeting Mondiale dei giovani:RealAudioMP3

R. – Per affrontare i problemi del mondo bisogna mettere in gioco due fattori fondamentali: uno è che il mondo si sta completamente organizzando intorno alle aree urbane e che quindi le decisioni che vengono prese nelle città e nei governi locali sono quelle che determinano la sopravvivenza del pianeta; dall’altra parte, che la maggioranza della popolazione del mondo è costituita dai giovani. Questa popolazione però non ha capacità significative di incidere sulle decisioni che determinano il presente e il futuro. Abbiamo cercato, quindi, di mettere insieme queste due osservazioni con gli attori disponibili ad aprire delle porte, perché le decisioni vengano prese con la partecipazione dei giovani; sono proprio quelle decisioni che danno effettivamente forma ai luoghi in cui viviamo, al modo in cui mangiamo, ai consumi che abbiamo, ai trasporti e al consumo di energia.

 
D. – Quindi ai giovani è affidato un compito importante?

 
R. – E’ quello che hanno sempre voluto nella storia dell’umanità e che adesso però ci siamo dimenticati di riconoscergli: quello cioè di determinare il futuro attraverso gli atti del presente.

 
D. – I temi sul tappeto sono – potremmo dire – anche un po’ scottanti: parliamo di ambiente, sostenibilità e povertà…

 
R. – Sono scottanti perché le persone muoiono di fame; sono scottanti perché noi abbiamo distrutto un pianeta al punto tale da mettere a rischio la sopravvivenza degli esseri viventi. Ma se noi non affrontiamo questi temi scottanti, l’umanità non avrà più nulla da affrontare, perché avrà difficoltà ad esistere nel modo in cui la conosciamo oggi.

 
D. – Quali sono i prossimi obiettivi e le prossime sfide?

 
R. – La prima grande sfida è riuscire a dimostrare che il percorso che noi abbiamo immaginato - che mette cioè a confronto i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo con forti esperienze di civismo e le organizzazioni internazionali, quindi con coloro che determinano molte decisioni - è un percorso che funziona, che produce risultati, scelte ed impegni di lavoro. In ragione di questo c’è un percorso molto lungo davanti, ma prima di tutto c’è questo.

 
D. – Qual è il messaggio finale?

 
R. – Che l’umanità può salvare ragionevolmente se stessa, vivendo anche in armonia in questo pianeta. Questo, però, a condizione che ne sia consapevole e che le decisioni degli interessi di breve termine non prevalgano sempre sulle decisioni di medio e lungo termine. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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