2010-01-21 15:35:19

Nigeria: a Jos migliaia di sfollati. Crescono i dubbi sulla natura religiosa degli scontri


È tragica la situazione della popolazione di Jos, in Nigeria, dove nei giorni scorsi vi sono stati pesanti scontri tra cristiani e musulmani. Lo ha riferito all’agenzia Misna la portavoce nigeriana del Comitato internazionale della croce rossa, Blessing Ejifor. “Il nostro compito principale – ha detto la responsabile – è consegnare acqua e cibo agli sfollati, accampati in scuole, commissariati, campi improvvisati, chiese e moschee”. Sono quasi 18.000 le persone costrette a lasciare le loro case, ma è ancora presto per tracciare un bilancio del numero delle vittime. Secondo alcuni testimoni citati da fonti di stampa internazionale sarebbero diverse centinaia, mentre per le forze dell’ordine del Paese sarebbero solo alcune decine. Intanto a Jos, capoluogo dello stato di Plateau, dopo l’arrivo di sei unità dell’esercito e di centinaia di poliziotti, il coprifuoco totale imposto martedì è stato ridotto alle ore serali e notturne. Sull’origine delle violenze, si moltiplicano le voci che contestano la tesi dello scontro a carattere religioso tra cristiani e musulmani. “Le fedi non c’entrano nulla”, ha sostenuto Lateef Adegbite, segretario generale del Consiglio supremo della Nigeria per gli affari islamici. Simile la lettura di Ibrahim Yakubu Lame, ministro della Polizia: “qualcuno – ha detto – sfrutta l’ignoranza e la povertà della popolazione per alimentare la confusione nel nome della religione e dell’appartenenza etnica”. “La diffusione di notizie incontrollate incita gli animi delle persone e alimenta la violenza. Occorre fare attenzione a rilanciare notizie non verificate” ha dichiarato all’agenzia Fides mons. Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Jos. Per porre fine alle violenze ieri alcuni leader cristiani (tra cui Mons. Kaigama) e musulmani hanno tenuto un incontro. “Lunedì prossimo si riunirà il comitato congiunto islamico- cristiano per valutare la situazione e prendere provvedimenti per evitare che simili episodi si ripetano” ha concluso Mons. Kaigama. (F.C.)







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