2010-01-21 15:33:49

Il Parlamento europeo chiede di tutelare nel mondo la libertà di religione


La libertà di pensiero, di coscienza e di religione costituiscono nel loro insieme “un diritto umano fondamentale, garantito dagli strumenti giuridici internazionali”. Per tale ragione - riferisce l'agenzia Sir - l’Europarlamento condanna “tutte le forme di violenza, discriminazione e intolleranza basate sulla religione e sul credo, contro le persone religiose, gli apostati e i non credenti”. L’Assemblea Ue ha approvato, durante la sessione plenaria, una risoluzione che prendeva spunto dai recenti casi di violenze subiti da gruppi cristiani in Egitto e Malaysia. Nel documento, approvato con l’appoggio di tutti i gruppi politici, si osserva che anche l’Europa “non è esente da casi di violazione” della libertà di religione. Gli eurodeputati chiedono al Consiglio, alla Commissione e all’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri di prestare “particolare attenzione alla situazione delle minoranze religiose, comprese le comunità cristiane” nel quadro delle relazioni e della cooperazione dell’Ue con i Paesi terzi. Il Parlamento, inoltre, sostiene “le iniziative volte a promuovere il dialogo e il rispetto reciproco tra comunità”, e invita le autorità religiose “a promuovere la tolleranza e ad adottare iniziative contro l’odio e la radicalizzazione estremista”. La risoluzione a tutela della libertà di religione in Europa e nel mondo, approvata dall’Assemblea Ue, si sofferma in particolare su due casi. Anzitutto si osserva che negli ultimi anni in Egitto “hanno avuto luogo atti ricorrenti di violenza contro cristiani copti”. Al governo del Cairo si chiede di “garantire la sicurezza personale e l’integrità fisica dei cristiani copti e dei membri di altre minoranze religiose del Paese” e di operare affinché tali gruppi possano beneficiare “di tutti i diritti e libertà fondamentali – compreso il diritto di scegliere liberamente la propria religione e di cambiarla – e di evitare qualsiasi discriminazione contro gli stessi”. La risoluzione parlamentare esprime poi “preoccupazione per i recenti attacchi contro chiese e luoghi di culto in Malaysia” e manifesta “solidarietà alle vittime”. Anche alle autorità malesi si intima di garantire la sicurezza a ogni persona e la libertà di culto. In particolare il testo esorta “le autorità a rispettare la sentenza dell’Alta corte della Malaysia sul diritto dei cristiani di utilizzare la parola Allah per riferirsi a Dio e chiedono al governo malese di non tentare di ripristinare tale divieto”. (R.P.)







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