Mons. Sleiman: rompere il silenzio che circonda le uccisioni dei cristiani in Iraq
“Rompiamo il muro di silenzio che avvolge le uccisioni dei cristiani a Mosul ed in
Iraq”. E’ l’appello lanciato dall’arcivescovo di Baghdad dei latini, mons. Jean B.
Sleiman, dopo gli ultimi assassini, tra domenica e lunedì, di due cristiani a Mosul.
“I cristiani sono assassinati a Mosul e lo Stato non fa niente – dice all'agenzia
Sir l’arcivescovo - le forze dell’ordine in servizio nei luoghi degli attacchi e degli
eccidi non vedono, non sentono, non parlano”. Una cortina di silenzio, secondo mons.
Sleiman, alimentata anche dai media: “fatta una o due eccezioni, i mezzi di comunicazione
sono pesantemente taciturni su questi assassini”. La paura torna tra i cristiani che
riprendono la loro fuga dal Paese: “un nuovo esodo sta per incominciare. Ancora una
volta dei cristiani sono sacrificati sull’altare delle politiche radicali di questo
Paese”. Dal 7 dicembre 2009 ad oggi a Mosul si sono registrati attacchi a diverse
chiese, una studentessa cristiana è stata rapita, gli omicidi sono stati circa dieci,
una bomba ha distrutto un bus che trasportava a scuola studenti cristiani, senza contare
le autobomba in diversi punti della città abitate da cristiani. (R.P.)