Haiti. Chiesa in aiuto delle vittime. Sabato i funerali dell’arcivescovo di Port-au-Prince
La Chiesa di Haiti protesa nell’aiuto ai terremotati: "tutti i vescovi sono al lavoro
nelle rispettive diocesi adoperandosi, attraverso le pastorali sociali, per il sostegno
a tutti coloro che ne avranno bisogno”, riferisce all’agenzia Misna mons. Guire Poulard
vescovo di Les Cayes, circa 200 chilometri da Port-au-Prince, meno colpita dal sisma
rispetto alla capitale e ad altre vicine località. Intanto prosegue il conto delle
vittime tra il personale ecclesiastico. Secondo la Confederazione latinomericana e
dei Caraibi dei religiosi e religiose (Clar) sono oltre cento i religiosi e religiosi
morti o dispersi. Tra questi vittima emblematica mons. Serge Miot, arcivescovo di
Port au Prince, i cui funerali saranno celebrati sabato prossimo 23 gennaio. E mentre
si rinnovano gli appelli alla solidarietà del Consiglio episcopale latinoamericano
(Celam), e così anche di tutte le congregazioni presenti ad Haiti, che hanno avuto
vittime e danni materiali, sono arrivati nella capitale i primi aiuti della rete internazionale
della Caritas, coperte, tende, acqua, cibo e prodotti per l’igiene e sono attese sei
cliniche mobili. Mons. Pierre Dumas, presidente di Caritas Haiti e vescovo di Anse-à-veaux-Miragoâne,
in lutto per la morte di una nipotina e del cognato, sottolinea: "Tutti coloro che
sono morti non meritavano di andarsene così presto. Per coloro di noi che sono rimasti,
in questo momento c’è molto dolore, ma credo che la nostra carità e il modo in cui
viviamo questa crisi ci aiuterà a crescere in umanità. Ora dobbiamo ricostruire e
abbiamo l’opportunità di costruire un Haiti migliore, in cui la persona sia al centro
di tutto". Una solidarietà che non deve dimenticare i centri minori colpiti dal terremoto
e che a stento stanno ricevendo in queste ore i primissimi aiuti, come Léogâne distrutta
al 90%, Gressier, Petit Goâve e Grand Goâve. (A cura di Roberta Gisotti)