2010-01-20 15:52:23

Fondazione Migrantes: in Italia il cammino con gli immigrati è un esercizio di ecumenismo


“La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani diventa un momento importante per far incontrare il cammino ecumenico con il cammino degli immigrati”. Lo afferma mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. “L’immigrazione in Italia ha portato anche ad incontrare l’esperienza di fede di cristiani provenienti da oltre 190 Paesi del mondo”. Degli oltre 4 milioni di immigrati, - riferisce l'agenzia Sir - 2.011.000 sono cristiani, di cui 1.105.000 (28,4%) ortodossi, soprattutto provenienti dalla Romania, 739.000 cattolici (19%), 121.000 protestanti (3,1%) e 46.000 (1,2%) altri cristiani. In 12 regioni d’Italia il numero degli immigrati di fede e di tradizione cristiana sono la maggioranza, con percentuali che raggiungono il 67% nel Lazio e l’80% in Sardegna. Le regioni in cui i fratelli ortodossi sono percentualmente più presenti sono, con oltre il 30%, la Calabria, la Basilicata, la Campania, il Friuli, il Lazio, il Molise, il Piemonte, Umbria e Veneto. Questa dispersione territoriale dipende in larga misura dall’insediamento di due collettività numerose a maggioranza ortodossa: rumena e ucraina. I cattolici sono la metà del totale dei cristiani in Sardegna, il 30% in Liguria e oltre il 20% in Lombardia, nel Lazio e nel Molise. “La settimana ecumenica – continua mons. Perego -, nelle nostre comunità può diventare un’occasione ulteriore per momenti di preghiera e di incontro che aiutino una comunità a valorizzare la ricchezza di presenze cristiane, nella consapevolezza di costruire insieme, anche nella parrocchia oltre che nella città, una comunione e un’unità, superando divisioni ed esclusioni”. La settimana di preghiera – ricorda il direttore di Migrantes - aiuta anche a “respirare come cristiani ‘a due polmoni’ – come amava dire Giovanni Paolo II – con l’incontro tra la tradizione cristiana orientale – di cui sono ricchi soprattutto gli immigrati provenienti dall’Est europeo – e la tradizione cristiana occidentale. Al tempo stesso, come hanno sottolineato i due recenti Sinodi africano e mediorientale, la settimana ecumenica è un invito come cristiani a coniugare la fede con la carità e la giustizia, con la pace nella preghiera comune con fratelli cristiani che provengono da Paesi segnati dalla fame, dall’ingiustizia e dalla guerra”. (R.P.)







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