Continua l’esecuzione mirata dei cristiani in Iraq. Ieri, verso mezzogiorno, un commando
armato non identificato, ha freddato a colpi di pistola Amjad Hamid Abdullahad, cattolico
siro-ortodosso, di 45 anni, sposato e proprietario di un piccolo negozio di alimentari
nella zona nord di Mosul. L’uomo è stato ucciso davanti alla sua abitazione, nell’indifferenza
totale delle forze di sicurezza, che non sono intervenute, come hanno riferito alcuni
testimoni. Un cattolico di Mosul ha spiegato all’agenzia AsiaNews che “la tattica
è assassinare i cristiani, perché i media non ne parlano”. Un’altra fonte ha riferito
che “i cristiani vivono nel panico” e la gente ha iniziato “la fuga dalla città”.
Dietro agli attacchi contro i cristiani, secondo la stessa fonte anonima, non vi sono
“criminali normali”, ma “precisi piani politici” che il governo non contrasta. “È
più facile attribuire le responsabilità ad Al Qaeda ed alle frange fondamentaliste
– conclude la fonte - in realtà i cristiani sono vittime di una lotta per il potere
fra arabi e curdi”. (F.C.)